L'Udinese torna a casa, nel suo Friuli, per la seconda partita del campionato. Di fronte c'è la Sampdoria, in una sfida dal sapore particolare per tanti motivi. Perché c'è Quagliarella, ex mai dimenticato che mai come quest'estate era vicino al ritorno, perché a Udine torna per la prima volta da avversario Jankto, perché è il debutto dei blucerchiati dopo la tragedia del ponte Morandi, senza dimenticare anche Pradè ed il suo passato da direttore doriano.

Una partita da vincere a tutti i costi, ha detto Velazquez in conferenza stampa, conscio del fatto che la sua squadra dovrà riscattare la brutta eliminazione in Coppa per mano del Benevento. Un'eliminazione ancor più pesante perché avvenuta di fronte ai propri tifosi. Tifosi che, lo dicono i numeri della campagna abbonamenti, hanno ridato fiducia al'Udinese, che credono nel nuovo progetto voluto dalla società e ora sono pronti per iniziare un nuovo percorso insieme. 

Quale più bell'inizio di una vittoria? Oggi è importante uscire dal campo con tre punti se davvero si vuole ripartire e mettersi alle spalle il passato. Per tornare a gioire anche al Friuli, dove troppe sono state le sofferenze e le umiliazioni negli ultimi anni. L'entusiasmo c'è, la fame, a guardare allenatore, giocatori e anche società, pure. I presupposti migliori insomma per provare a fare qualcosa di buono, di importante ci sono. 

Certo, l'avversario è bello tosto. La Samp ha un grande allenatore, gioca bene e ha fatto un buon mercato. Arriva qui con una motivazione particolare che le permetterà di dare sicuramente qualcosa in più.

Inutile parlare di moduli, l'Udinese non varierà molto da quella vista a Parma e saprà mutare il suo modulo in corso d'opera. Oggi bisogna parlare di motivazioni, della voglia di comandare tra le proprie mura, di far sentire veramente quell'effetto Friuli di un tempo. 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 26 agosto 2018 alle 10:42
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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