Ma perché? La scelta tecnica di non puntare in futuro su Valerio Verre è inconcepibile. Come si fa a non credere nelle capacità di un giovane, italiano e di grande talento. 4 milioni per il riscatto, i lungimiranti dirigenti dell'Udinese pensano di aver fatto un affare ma in realtà hanno fatto un grande buco nell'acqua. Il vero affare lo ha fatto il Pescara che si è assicurato uno dei migliori prospetti che il calcio nostrano ha prodotto negli ultimi anni. E non lo diciamo noi tanto per fare i soliti critici contro la società.

Verre è il classico centrocampista di qualità, bravo a saper leggere in anticipo il gioco, sia in fase difensiva che offensiva. Destro naturale, ma in possesso anche di un ottimo mancino, è un calciatore essenziale. Difficilmente, infatti, lo si vede “forzare la giocata”. Una delle sue migliori qualità è l’inserimento nell’area di rigore avversaria. La sua collocazione tattica ideale è quella di mezz’ala sinistra in un centrocampo a tre oppure quella di trequartista, anche se in passato è stato impiegato anche come centrale davanti alla difesa o attaccante esterno. Se lo vogliono tutte le big, a partire dal Napoli e dalla Fiorentina, un motivo c'è.

Oddo, il suo ultimo allenatore al Pescara lo ha descritto non a caso così: “Professionista esemplare, uno dei più giovani a livello anagrafe ma con una testa da grande. Attento e con voglia di migliorare, le doti si trascinano anche fuori dal campo. Sempre sensibile ai dettagli, duttile e con la mente aperta. Gli ho consigliato di specializzarsi, perché ormai la prestazione la garantisce sempre. Il ruolo ideale? Sa fare gol e inserirsi, quindi un simil Marchisio”.

In una Udinese, straniera e senza qualità, alla ricerca di nuova linfa Verre avrebbe dovuto essere uno dei perni centrali del centrocampo del futuro. Invece si è preferito, per l'ennesima volta cedere, per fare quella è considerata una plusvalenza, senza pensare al progetto tecnico alla spalle. 

Dopo una stagione tremenda i Pozzo, che a parole dicevano di aver imparato la lezione e di non voler commettere più gli errori del passato, dovevano dare il via all'estate della rivoluzione. Invece siamo sempre qui, con la stessa incertezza e con gli stessi errori del passato. La stagione partirà pochi giorni, non chiedetevi il perché i tifosi non hanno entusiasmo.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 26 giugno 2016 alle 13:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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