Una nuova certezza dalla quale ripartire, i giovani. E' su questi che l'Udinese sta provando a ricostruire quella squadra che non tanti anni fa infrangeva record su record e raggiungeva sistematicamente l'Europa. Dopo tre anni bui, colpa anche di scelte di mercato azzardate e di scommesse fallite, la società, con le prime mosse di mercato, ha dato un chiaro segnale di svolta. Serve di nuovo grande attenzione, quella che negli ultimi anni è mancata per via di tante distrazioni, per costruire il proprio futuro.

Non più allora colpi dell'ultimo minuto, non più la rincorsa agli svincolati di turno over 30, ma un mercato con colpi programmati su giovani speranza da fare crescere in maglia bianconera.

La strada intrapresa è quella giusta e passa dalla valorizzazione dei giovani. L'arrivo di Balic lo scorso gennaio è stato un primo impulso importante. Poi gli acquisti di Fofana, Ewandro e per ultimo Penaranda fanno ben sperare, come anche il ritorno di Jankto e di Lucas Evangelista. Si tratta di alcuni dei migliori prospetti che ci siano in circolazione, ragazzi dal grande talento e con qualità importanti che possono far voltare definitivamente pagina all'Udinese. A mister Iachini, da sempre molto bravo a gestire e lanciare giovani di talento, un nome su tutti quello di Dybala, il compito di costruire una squadra basata su queste nuove forze. Il tecnico ora però non deve aver paura. Serve trovare il coraggio di farli giocare e di dargli in mano la squadra. Il lavoro per arrivare a questo cambio generazionale in campo è iniziato.

Giovani croce e delizia però. Se si rivede un barlume di lungimiranza c'è però anche un piccolo punto dolente: il vivaio bianconero, pur florido a livello numerico, regala alla futura prima squadra due soli elementi che difficilmente troveranno spazio: Scuffet e Perisan. Meret, il vero gioiello al momento basti guardare le sue prestazioni in azzurro, verrà girato altrove a fare esperienza, percorso che sta intraprendendo anche l'altro giovane friulano Pontisso. Sarebbe bello incentivare il ricorso a calciatori formati nel vivaio, specie in un mondo che non ha più confini se non quelli che ci si vogliono imporre in maniera autarchica. Giovani cresciuti in casa e poi titolari, non è semplice, ma l'Udinese deve trovare al proprio interno le energie vitali per farsi grande. E' questo ciò che pretendono anche i tifosi, stufi di colpi esotici e spesso impronuciabili. Riempire il Friuli passa anche da politiche di questo genere. 

Per chiudere, resta un po' l'amaro in bocca per giocatori come Verre e Zielinski, sbocciati altrove e che non avremo la possibilità vederli più in maglia Udinese. Due giocatori così avrebbero fatto davvero comodo ma una volta che uno fa successo altrove difficile che ritorni. Serve allora che tornino a sbocciare qui a Udine e non a Pescara o Empoli. L'Udinese deve essere capace di tornare a far esplodere talenti con questa maglia.

Se son rose, fioriranno, nel frattempo conviene lucidare le scarpe: è iniziato, comunque vada, il gran ballo del mercato.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 13 luglio 2016 alle 18:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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