La Serie A preme per ripartire. Dopo più di due mesi passati lontano dai campi, i club di A votano a maggioranza per terminare il campionato. Si partirà, questa la volontà, il 13 giugno. Questa la data fissata per la ripartenza, l'ultima chiamata possibile. Solo cinque club hanno votato invece per una ripresa il 20, data però che non consentirebbe di disputare le partite di Coppa Italia rimanenti.

Una questione prettamente economica. Nonostante molte società in realtà siano poco convinte di finire la stagione in sicurezza, la mossa si è resa necessaria a causa del contenzioso con le tv che non hanno pagato l’ultima rata dei diritti televisivi o in alternativa hanno chiesto sconti e dilazioni. Si tornerà in campo, allora, solo per i soldi. 

E questo non va giù ai tifosi. Gli ultras di tutta Europa, Curva Nord compresa, si sono uniti per chiedere a gran voce che l'annullamento dei campionati. Un grido che però non sarà ascoltato. Anche con gli stadi vuoti, anche a porte chiuse, anche nelle zone più colpite the show must go on. 

Giusto o sbagliato? C'è l'etica ma ci sono anche i soldi e i secondi avranno ancora una volta ragione. Riporto qui una frase che mi disse il maestro Pizzul: "A calcio oggi si può gicoare anche senza pallone ma non senza soldi". Detto tutto. Non ci sono altre ragioni se non quella. Il calcio, economicamente, non può fermarsi. 

Come si ripartirà? Ancora non si sa. Tra tamponi e test sierologici, con un protocollo di oltre 400 pagine, in qualche modo si cercherà di tenere in piedi il più possibile la baracca, con la paura che al primo nuovo positivo si possa di nuovo bloccare tutto, questa volta sì definitivamente.

Personalmente avrei cancellato tutto, concentrando le forze per migliorare il futuro più che per salvare il presente. Sono un po' pozziano e mariniano, sarebbe stato meglio pensare alla prossima stagione piuttosto che a questa. Perché comuqnue vada sarà un campionato falsato, insensato. Gli utlras mi trovano perfettamente d'accordo, nulla da aggiungere. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 13 maggio 2020 alle 21:14
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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