Forse si è finalmente svegliato. Via tutte le paure, via tutte le pressioni date da un cartellino eccessivamente oneroso, in favore di una maggiore libertà di mente. Rolando Mandragora sembra finalmente essersi deciso a dimostrare tutto il suo valore.

Una crescita costante la sua. Nelle ultime domeniche il Mandragora di inizio stagione, quello i cui tiri spesso erano destinati alla tribuna, quello i cui passaggi erano poco più che semplici appoggi laterali, ha lasciato spazio ad un nuovo Mandragora, un giocatore trasformato, trascinante e capace di gol da cineteca, pesanti, oltretutto. Con il gol di ieri, un gran gol, sono tre le reti  in campionato per il classe '97, due quelle consecutive in casa.

L'impressione è che partita dopo partita Mandragora stia prendendo sempre più coraggio, che sia sempre più a suo agio in campo. Certo, non sarà mai un fantasista o un giocatore in grado di farti la giocata, Rolando è un uomo d'ordine, ma sicuramente è anche un calciatore che con il suo mancino può fare davvero male soprattutto dalla distanza. Pochi calciatori in Serie A possiedono un sinistro così forte e violento.

Sempre più protagonista nel centrocampo bianconero, sia da mezz'ala che da regista, come ieri pomeriggio. I margini di crescita per lui sono davvero molto ampi. Soprattutto in fase di interdizione, ad esempio, potrebbe e dovrebbe chiedere qualche consiglio a Behrami su come sradicare qualche pallone in più dai piedi degli avversari.

Dopo un girone e mezzo di anonimato, Mandragora ha deciso di risvegliarsi, di contribuire anche lui alla salvezza dell'Udinese come attore protagonista. Non come semplice comparsa. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 08 aprile 2019 alle 08:03
Autore: Jessy Specogna
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