Sarà stata solo una partitella in famiglia, sarà stata solo una sgambata a conclusione della prima settimana di lavoro, ma i 60 minuti di ieri al Bruseschi hanno dato segnali importanti sia per mister Iachini che per noi tifosi. 

Il tempo per partite più probanti arriverà ma intanto quello di ieri è stato un buon inizio. Non tanto per il gioco che ovviamente, causa anche delle gambe appesantite dal lavoro atletico, si è visto solo a sprazzi ma per le idee che il nuovo tecnico bianconero sta cercando di trasmettere ai suoi giocatori. Iachini, e lo si può notare quotidianamente, sta lavorando molto sulla testa dei giocatori. La mentalità, quello che è stato forse il più grande problema degli scorsi anni. Il tecnico anche in una partita in famiglia che non conta nulla ha incitato i suoi per tutto il match, spronandoli a dare il meglio, soprattutto tatticamente. 

Ecco la tattica. Si parte dal 3-5-2, anche se Iachini ha già fatto intendere che potrà diventare 3-4-1-2. Quello che importa però adesso non è tanto il modulo quanto l'attenzione. Un allenatore che non accetta sbavature, nemmeno in allenamento, e che sta cercando di far imparare al più presto i movimenti chiave soprattutto ai nuovi arrivati. Il calcio italiano, fatto di tanto tatticismo, non perdona e Iachini lo sta dicendo a gran voce. 

Come hanno risposto i singoli? Matos è stato sicuramente il migliore. Il brasiliano è stato il più in palla. Sempre pericoloso e già con una buona gamba. C'è da conquistarsi un posto in squadra e lui non vuole arrendersi. In attacco la coppia titolare al momento è ancora quella composta da Thereau e Zapata che ieri sono andati sprazzi. Il francese ha siglato il primo goal per poi abbandonare il campo, mentre il colombiano, salvo qualche accelerata, deve ancora sistemarsi fisicamente. 

In tanti attendavamo segnali da Fofana, il colpo del mercato bianconero fino ad oggi. Inizio che si può dire molto positivo, soprattutto per la personalità dimostrata. A lui Iachini chiede di prendere in mano il gioco senza paura ma anche di fare da muro quando c'è da difendere. Altra sorpresa Evangelista. Corsa, qualità e assist. Bene anche Jankto, altro grande atteso. 

Tra i giovani invece Perisan si è distinto positivamente, molto meglio del collega più esperto Scuffet. Altra nota lieta quel Serafin, classe '98 che senza paura ieri ha giocato la sua buona partita. 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 luglio 2016 alle 11:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print