Il successo sul Cagliari è stato preziosissimo per riprendere subito il cammino, ma Guidolin - come suo costume, del resto - fatica a lasciarsi andare ad un'esultanza liberatoria. A dispetto del 2-0 finale, la sua squadra ha palesato ancora diverse lacune: come riporta il Messaggero Veneto, il tecnico dell'Udinese non manca di metterle in evidenza.

Tensione - "Se riusciremo a giocare più sciolti e tranquilli, allora vedrete che anche lo spettacolo migliorerà. Ma se soltanto la tensione per il momento riesce a farci lottare su ogni pallone, allora mi tengo un po’ di tensione".

Cambio di modulo - "Siamo stati sorpresi dall'atteggiamento tattico del Cagliari. Ci aspettavamo un 4-3-1-2 invece quello proposto da Lopez era 4-3-3 che ci ha costretto a degli aggiustamenti in corsa. Per questo il gol di Danilo è stato importante: perché ci ha permesso di sbloccare il risultato e concesso un mini timeout durante il quale ho registrato il nostro nuovo modulo, il 4-2-3-1".

Zoccolo duro - "L’assetto tattico è un aspetto del gioco, poi sono gli uomini che lo impostano e Pinzi era uno di quelli che ci mancava. Perchè questa, anche se non sembra, è una squadra nuova. Prendete la difesa: Kelava non c’era, Heurtaux era la riserva di Benatia, Naldo non c’era. Per questo dico che ci vuole tempo e pazienza. Non è facile farsi capire e avere gente dello zoccolo duro è importante. Stavolta è rientrato Pinzi, adesso aspetto Domizzi. Ma lo sapete che, quando siamo in sala a guardare i video degli avversari, 8-10 giocatori non sanno che squadra guardare?"

Gabriel Silva in affanno - "Giocando in una difesa a quattro doveva occuparsi di un cliente scomodo come Ibarbo. Ma non guaderei i singoli. Preferisco ragionare sulle nostre mancaze come squadra: spesso gettiamo via la palla, per esempio. Non dobbiamo farlo se, a livello di prestazioni, vogliamo ritrovare la nostra storia, soprattutto in trasferta".

Di Natale unica punta - "Con due attaccanti puri non gioca più nessuno nel mondo. O quasi. Nico Lopez? È da rivedere. Non era la sua gara. Perché abbiamo dovuto cambiare sistema e lui è giovane, inesperto, non è abituato alle alchimie tattiche".

Identità - "La dobbiamo ritrovare appieno giocando a ritmi alti come abbiamo fatto negli ultimi anni, quando abbiamo messo in difficoltà le big e costruito grandi classifiche".

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 07 ottobre 2013 alle 10:30
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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