Quando Francesco Guidolin allenava il Palermo il clima intorno ai rosanero era assai diverso rispetto a quello che vive in questi giorni la squadra di Gian Piero Gasperini. Stadio pieno e posizioni di vertice: l'unica preoccupazione di Guidolin era frenare gli entusiasmi che a suo dire rischiavano di essere controproducenti. Una caratteristica che l'allenatore dell'Udinese, prossima avversaria del Palermo nel sfida di sabato, sembra non avere perso.

Guidolin, si sarebbe mai aspettato di trovare un Palermo in zona retrocessione? "Devo ammettere che mi preoccupo più delle mie difficoltà, perché ne ho tante anch'io. Il Palermo comunque resta un'ottima squadra, molto ben allenata, che ha tutte le possibilità di rimettersi in carreggiata e costruire una buona classifica. Si riprenderà".

Rispetto alla sua Udinese però il Palermo sembra avere qualche difficoltà in più, non crede? "Siamo iscritti allo stesso campionato, quello delle squadre che dal settimo posto in giù devono lottare per la salvezza. L'Udinese degli ultimi due campionati è stata fuori dal normale. Siamo un club dalle dimensioni ben definite che deve cercare di ottenere il più presto possibile i 40 punti".

Non è un po' esagerato? "A parte le prime 7 tutte le altre 13 formazioni si devono considerare in corsa e hanno qualità. Non c'è una squadra materasso. Non so se questo porterà a una quota salvezza più bassa, ma il pericolo è proprio quello che nessuno si può sentire al sicuro".

Il suo Palermo non aveva particolari problemi in trasferta. Come mai negli ultimi anni i rosanero hanno raccolto poco lontano dal "Barbera"? "Vivo la mia realtà e non so quello che accade altrove. So che Gasperini ha coraggio e lo ha sempre dimostrato. Anche questa è una qualità importante per le squadre che devono recuperare. Spero che non si riprendano contro di noi, ma dalla partita successiva".

Lei ha allenato sia Miccoli che Di Natale: che ne pensa? "Sono due giocatori di altissimo livello tecnico, sanno cambiare da soli l'andamento di una partita. Totò non è più giovanissimo, ma me lo tengo stretto. Anche Miccoli ha tanto talento. Anche per questo bisogna credere nel percorso che può fare il Palermo da qui in avanti".

Nonostante Miccoli però il Palermo segna con il contagocce. "Lo so, ma non mi fido. Oltre Miccoli il Palermo ha molta qualità in attacco: ci sono anche Brienza e Ilicic. E poi c'è il giovane Dybala che è un calciatore molto interessante. Gasperini ha a disposizione giocatori di grande talento che non hanno molte squadre".

Rispetto alle immagini del "Barbera" che lei cita spesso, quelle con gli spalti imbandierati, l'entusiasmo a Palermo è al minimo. È tutto legato solo al momento della squadra? "È una tendenza che c'è ovunque. Si gioca troppo, c'è la crisi e la gente deve stare attenta. Però a Palermo è strano: dopo i primi due anni l'entusiasmo era già calato anche quando in seguito è capitato di lottare con l'Inter per il primo posto in classifica".

Lo Monaco è il dirigente giusto per il Palermo? "Penso proprio di sì, mi sembra competente, determinato, molto lucido e la sua carriera parla da sola".

Riuscirà ad arginare Zamparini che lei definì il miglior presidente dal martedì alla domenica mattina? "Questo non lo so".

 

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 13 dicembre 2012 alle 11:16 / Fonte: La Repubblica/Palermo.it
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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