Guidolin si è presentato in conferenza consapevole che quella con la Lazio è stata "la più brutta partita" da quando allena l'Udinese, ma convinto di avere in mano la soluzione per reagire e svoltare la stagione: "Occorre fare una partita di temperamento contro il Cagliari. Siamo una squadra che per far bene deve andare forte e tutto questo a Roma non è successo. Adesso dobbiamo ritrovare le nostre caratteristiche e proporle domani sul campo. Sono i fatti che contano".

Quando gli viene chiesto se questa crisi sia iniziata l'anno scorso risponde abbastanza scocciato: "Io guarderei avanti, non è il caso adesso di fare consuntivi. Io devo cercare di capire il perché, ma  è inutile soffermarsi su queste cose. E' vero che se non avessimo avuto infortuni l'anno scorso avremmo potuto vincere il campionato. Ma adesso dobbiamo rispondere sul campo, giocare il nostro calcio e cercare di fare bene. C'è poco da commentare, non vado a guardare come mai. Penso a stringere i denti e tenere duro per guardare avanti con fiducia".

Uno dei motivi della crisi potrebbe essere la presenza di troppi giovani nuovi ma il tecnico non la pensa così: "Domani schiereremo il centrocampo più giovane della serie A per età e per appartenenza a questo campionato. Questo è un discorso da fare. Ma quando le cose vanno male non c'è più la pazienza di aspettarli. Ci sono tanti appena arrivati che in condizioni normali sarebbero entrati in campo con gradualità, ma in questo periodo sono sollecitati a scendere in campo spesso. Il punto è che dobbiamo mantenere la calma NOI. Mi auguro che questa sia l'ultima settimana di emergenza, ma intanto devo cercare di dare a quelli che ho la giusta tranquillità e allo stesso tempo sollecitazione. Se martedì abbiamo giocato male la responsabilità è mia. Ma noi ne verremo fuori. Anche questi giocatori faranno bene".

Di sicuro però per Guidolin quella che manca ai bianconeri non è la fame: "Abbiamo sbagliato un paio di partite, ma non credo che sia venuta meno la fame. Le critiche vanno accettate, ma io ho sempre detto che questa è un'altra realtà rispetto alle precedenti. Quanto accaduto prima è fuori dalla normalità". Quando poi gli chiedono se non sia lui a non riuscire più a trasmetterla risponde ironico: "Evidentemente mi sarò rincoglionito".

Comunque domani dovrà affrontare un Cagliari che "nelle ultime partite ha fatto grandi cose, ha rimesso a posto la classifica con prestazioni importanti, è agguerrita. Come tutte le squadre ha tecnica e valore e cerca di raggiungere il proprio obiettivo", e per questo si dice preoccupato ma del resto "lo sono sempre, la mia vigilia è sempre così".

La squadra sarda sarà guidata da una coppia di allenatori, Pulga e Lopez, situazione insolita in Serie A: "Credo che ci deve essere tanta collaborazione, ma non so se sia praticabile una situazione di questo tipo che è fatta per il regolamento. Quello in cui credo è che all'interno di un team ci debbano essere tante menti che portano la propria intelligenza. Quando venni qui la prima volta non avevo nemmeno un vice. Adesso senza una collaborazione di questo tipo non si può fare".

Chiusura su Pinzi e Benatia: "Spero rientrino con la Samp, ma devono cominciare ad allenarsi con la squadra da lunedì. Non so se sarà sicuramente così, io devo occuparmi di quelli che ho. Ieri mattina hanno fatto una parte di allenamento con me e anche Muriel sta facendo progressi incredibili".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 01 dicembre 2012 alle 14:23
Autore: Andrea Terragni
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