E' finita come da copione, ovvero con una bella gita a San Siro per i ragazzi di Gotti che non hanno provato neppure per un istante a "rovinare" la festa scudetto dei padroni di casa, riuscendo anzi a trasformarla in una vera e propria passerella per far divertire i mille spettatori presenti ieri alla Scala del Calcio. La cosa più brutta è che nessuno si sarebbe aspettato qualcosa di diverso dalla partita di ieri, visto che la squadra ha da marzo totalmente staccato la spina. I tifosi chiedevano un sussulto d'orgoglio all'ultima partita ma al contrario è arrivata un'altra prestazione negativa.

La figuraccia di Milano mette (finalmente) la parola fine a questo mediocre campionato disputato dai bianconeri di Gotti, un campionato che doveva riservare della soddisfazioni ai tifosi. Nessuno chiedeva l'Europa sia chiaro, ma il decimo posto era assolutamente alla portata di questa squadra che il 10 marzo vantava 33 punti in classifica e che due mesi abbondanti dopo ne ha 40. Il minimo indispensabile, il più classico dei compitìni, questa volta non può bastare, perchè una squadra che vanta in rosa calciatori del calibro di De Paul, Pereyra, Musso, Nuytinck ecc... non può vantarsi di una salvezza raggiunta senza troppi patemi...ci mancherebbe altro mi verrebbe da dire. 

Adesso sarà tempo per le valutazioni e per i bilanci soprattutto per quanto riguarda il tecnico Luca Gotti, probabilmente una delle più grandi delusioni di questo finale di stagione. Fino a due mesi fa il mister sembrava intoccabile, sembrava l'uomo giusto per restituire un futuro roseo a questa squadra, ma in due mesi è crollato tutto quello che di buono aveva costruito nell'anno e mezzo precedente, a causa di una serie di prestazioni da brividi, di punti buttati via contro avversari assolutamente alla portata (Torino, Cagliari, Bologna e Sampdoria) e per concludere anche a causa di due disfatte vergognose e irrispettosi nei confronti dei tifosi friulani come quelle di Napoli e Inter. 10 gol nelle ultime due trasferte sono troppi per nascondere il triste finale di stagione bianconero dietro una salvezza conquistata non più all'ultima giornata come gli scorsi campionati.

Le attenuanti per il mister sicuramente non mancano, a cominciare dagli infortuni soprattutto nel reparto offensivo, che hanno privato Gotti di elementi preziosi come Pussetto, Deulofeu, Braaf e Nestorovski, ma probabilmente questa squadra avrebbe dovuto avere qualche punto in più anche senza questi giocatori. Nelle partite non giocate contro Torino e Cagliari ad esempio non ci si può appellare a sfortuna, assenze o quant'altro, perchè contro formazioni così alla portata anche senza tali effettivi era doveroso aspettarsi di più, soprattutto dal punto di vista dell'atteggiamento, che invece è rimasto sempre invariato per ben due mesi, passivo, attendista e quasi rinunciatario.

Il rammarico rimane forte e difficile da nascondere, perchè questa poteva davvero essere una stagione da parte sinistra della classifica, ma invece si è trasformata in una vera e propria tragedia. Dieci batoste casalinghe sono troppe per festeggiare una salvezza che veramente è il minimo indispensabile, una salvezza che avevi in tasca a marzo e che doveva costituire la base su cui andare poi a prendersi quel benedetto decimo posto chiesto, legittimamente, dalla società. Purtroppo  queste sono solo parole, parole al vento spazzate via dalla solita Udinese senza gioco, senza grinta, senza attaccamento delle ultime stagioni. Quest'anno fa ancora più male, perchè gli ingredienti per qualcosa di diverso c'erano tutti.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 24 maggio 2021 alle 12:00
Autore: Stefano Fabbro
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