Finisce a Catania il sogno europeo dell'Udinese. Proprio lì dove a maggio la squadra conquistò la qualificazione alla Champions League, ormai un lontano ricordo. Allora decise Di Natale, oggi il capitano non c'era così come tantissimi elementi fondamentali per questa squadra: da Domizzi a Pinzi, da Basta a Lazzari, di fatto l'Udinese ci ha provato con un'altra squadra e ha retto per 50 minuti prima di vedersi spazzata via dai fraseggi in salsa argentina. Autentico dominatore della contesa Gomez che ha segnato di piede e di testa (165 cm...) ma tutto l'attacco, composto anche da Castro e Barrientos, è sembrato di altro livello rispetto a quello inesistente dei friulani con il solo Muriel a tentare la via della rete e senza alcun dialogo con i compagni.
La squadra scesa in campo oggi è stata per forza di cose inesperta e ha pagato soprattutto dopo aver subito il primo gol perché si è disunita e ha concesso immediatamente il raddoppio decisivo. E' stato soprattutto un fattore mentale a decidere il match perché prima il Catania aveva avuto pochissime se non nessuna chances di colpire Brkic, indice che la prova su un campo difficilissimo era stata discreta. Ci sarà da lavorare, si potrà farlo in queste 9 giornate perché a 41 punti e con l'Europa impossibile da acciuffare altro non si potrà fare che sperimentare: sarebbe il caso di farlo, di non sciupare questa opportunità. 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 16 marzo 2013 alle 19:51
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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