Dopo alcuni anni nei quali l'Udinese aveva perso quella capacità storica nello scoprire giovani talenti da lanciare nel grande calcio, in questa stagione finalmente possiamo affermare che la vecchia via smarrita è stata ritrovata. La società ha ricominciato a fare ciò per cui è diventata grande nel mondo, è ritornata ad essere quella società “scopritrice” di un tempo. Si è tornati a battere con insistenza i mercati dei giovani talenti per portarli a maturare in Friuli e ripristinare quel cerchio magico, fatto di risultati straordinari e di plusvalenze da capogiro, che raggiunse la perfezione con Alexis Sanchez.

Centrata con largo anticipo la salvezza, le premesse per fare il definitivo salto di qualità, perché no puntando ad obiettivi diversi di classifica, nella prossima stagione ci sono tutte. Il presupposto principale per sperare in un grande futuro si basa sulla conferma dei giovani di grande prospettiva che si sono messi in evidenza quest'anno. Durante il prossimo mercato estivo la società friulana dovrà essere brava a resistere di fronte alle richieste che certamente non mancheranno nei confronti dei gioielli bianconeri. Occorrerà blindarli, chiuderli in cassaforte prima che le grandi squadre li possano rubare.

Su tutti Fofana e Jankto. I due ragazzi, rispettivamente classe 95 e 96, hanno impressionato gli osservatori dei grandi club a suon di prestazioni convincenti e se si vuole davvero puntare a qualcosa di importante, la società dovrà fare lo sforzo di non cedere alle offerte delle big. Il francese e il ceco sono destinati a crescere ancora e il prossimo anno dovranno essere due perni fondamentali per il centrocampo bianconero. Le prime offerte sono già arrivate, soprattutto per Jantkto ma ora l'Udinese, forte anche dei rinnovi di contratto, dovrà provare in tutti i modi a resistere alla tentazione di incassare subito. Valgono 15 milioni, ma tra un paio di stagioni, se il rendimento continuerà ad aggirarsi su questi standard, il loro prezzo salirà alle stelle. In estate comunque Juve, Napoli, Arsenal e City sono pronte a darsi battaglia a suon di cash per convincere Gino Pozzo ad aprire subito la cassaforte.

Anche nel reparto difensivo l'Udinese dovrà proteggersi dagli attacchi, infatti se sulla destra Widmer si sta confermando un terzino di tutto rispetto, sul versante opposto la sorpresa si chiama Samir. Il brasiliano nato addirittura come centrale difensivo, si sta adattando sempre meglio al ruolo di terzino sinistro mettendo in mostra una grande capacità di spinta oltre che di marcatura in fase difensiva. Le chiavi della difesa bianconera del futuro sono già sue e con lui a guidare il reparto società e tifosi possono stare tranquilli. Logicamente anche in questo caso mezz'Europa gli ha messo gli occhi addosso. Si parla costantemente dell'Inter e di un'offerta irrinunciabile da 20 milioni. Le qualità del brasiliano però possono valere davvero molto di più, basti pensare alle quotazioni internazionali dei difensori negli ultimi 5 anni. Se il David Luiz vale 50 milioni, siamo sicuri che Samir ne possa valere altrettanti.

Stesso discorso lo possiamo fare per nel reparto portieri dove l'Udinese può vantare come nessun'altra squadra in Italia i migliori giovani. Meret e Scuffet sono due campioni in erba e almeno uno dei due dovrà essere il portiere bianconero del futuro. 

Anche in attacco l'Udinese nella prossima stagione dovrà riaprtire da un punto fermo. La certezza per il futuro si chiama Rodrigo De Paul: el diez piano piano è cresciuto, la speranza è che l'anno prossimo possa trascinare l'Udinese con le sue magie e i suoi guizzi. Cederlo subito in estate, dopo solo un anno, si rivelerebbe davvero un errore imperdonabile. Uguale discorso per Perica che ha dimostrato più volte di meritarsi una chance importante con questa maglia.

Se davvero l'Udinese vuole tornare grande, arrivando a competere per certi traguardi a cui i tifosi si erano abituati durante la gestione Guidolin, bisogna innanzitutto confermare e blindare i nostri gioielli, perchè l'Udinese del futuro dovrà partire dai vari Jankto, Fofana, Samir e De Paul. Nonostante la storia ci spinga in altra direzione, confidiamo nei Pozzo. Smantellare ora non avrebbe senso

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 16 maggio 2017 alle 18:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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