Cominciamo dal Derby … per chi non lo sapesse l’Inter ha visto vincere il Milan per tre a zero. Non  è tanto il risultato pesante più di un macigno, quanto l’ennesimo show di Roberto Mancini che di anglosassone gli è rimasto solo l’accento. Dopo Sarri è toccato alla signora di Mediaset premium subire le poco galanti esternazioni di un Mancio che vede sempre più sfuggirgli le certezze di un campionato pagate a caro prezzo. Ben 10 giocatori da lui voluti ad eccezione di Yaya Tourè non gli sono bastati per arrufianarsi il Tycon Thoir.Qualche lezione da Monsignor della Casa non gli guasterebbe.Il Milan dal canto suo ha rotto l’incantesimo, ma rimane sempre una incompiuta sul cui futuro spicca la parola incertezza. Illudersi  per il derby vinto è come cantare il te deum a ferragosto.

Di Juve e Napoli è superfluo parlare  se non con riferimenti bellici. Sono due macchine da guerra che viaggiano sul binomio Iguain e Dyabala e ora anche Pogba. Chi vincerà lo scudetto? Chiedetelo ad Otelma o evocate Nostradamus. Sarà una corsa in volata … potrebbe spuntarla Cipollini. Gli impegni di Coppa saranno determinanti, ma più ancora gli scontri con le squadre piccole sì perché l’adrenalina va ai minimi storici. Per questo supporre una Juve tricolore mi sembra ancora la strada più percorribile in quanto abituata a giocare con lo spirito della provinciale utilizzando ogni match come quello della salvezza. Certo Higuain fa paura e l’ambiente napoletano lo rende sempre più robusto. Callejon, Martens e Insigne valletti nobili per il Pipita … e Conte non può che fare un bagno d’umiltà nel richiamare lo scugnizzo in Nazionale,visto ciò che propone il calcio tricolore.

Occhio alla Samp … nel senso che sento odor di parmigiano per la serie guai in vista nonostante la dolcezza di Ferrero. E la Fiorentina che brutalizza il pepito nazionale scrollandoselo di dosso per un Kone qualsiasi.

In fondo i giochi sembrano fatti . Non credo molto nelle resurrezioni delle ultime tre se non qualche performance d’orgoglio fine a se stessa .

L’Udinese ? ha fatto una gara da manicomio contro la Lazio, ma non ha perso ed è una notizia. Gli acquisti di questo insipido mercato autorizzano a colmare una fallimentare campagna di rafforzamento estiva. Kuzmanovic, Halfredsson, Matos e soprattutto Balic, garantiscono l’accensione di un moccolo a San Ermacora e Fortunato. Ed ora neanche il tempo di un sospiro e via ad Empoli. Gara ruvida contro un allenatore che gode della mia stima. Non fidiamoci della manita presa a Napoli, l’Empoli è squadra che metabolizza velocemente tutto. Anche Zielinski. E che i nuovi arrivati diano un segnale di vita.

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 febbraio 2016 alle 15:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print