Arthur Antunes Coimbra: un nome che in Friuli sa di leggenda. L'allenatore veneto Attilio Tesser, in occasione del sessantesimo compleanno del genio carioca, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a sportal.it. Per due stagioni lui e Zico furono compagni di squadra nell'Udinese delle meraviglie.

"Intanto voglio porgere i miei auguri più sinceri a Zico" - ha dichiarato Tesser - "Giusto pochi giorni fa ho avuto l'occasione di incontrare un grande campione che giocò con noi in bianconero in quegli anni, Ivica Surjak. Mi piacerebbe moltissimo rivedere anche Zico e Edinho".

Un grande giocatore e una grande persona, questa la descrizione che Tesser fa del Galinho: "Sono stati due anni indimenticabili. Al di là delle doti tecniche del calciatore, su cui c'è poco da aggiungere, Zico era un vero e proprio campione per la sua umanità, per il suo modo di essere, sia sul campo che fuori. Ricordo che era sempre esemplare nei comportamenti tanto con gli avversari quanto con i compagni. Anche se spesso noi non gli passavamo la palla".

L'ex terzino fa poi un paragone tra la sua Udinese e quella attuale: "Grazie al grande lavoro di Pozzo la realtà bianconera è oggi affermata come solida e duratura, anche grazie a diverse qualificazioni alle coppe europee. Trent'anni fa invece - prosegue Tesser - venivamo da stagioni difficili, grandi lotte per salvarci. L'Udinese era una piccola realtà, Franco Dal Cin [dg bianconero negli anni '70-'80, ndr] fu molto abile ad acquistare giocatori del calibro di Causio, Virdis e i campioni stranieri di cui sopra. Di fatto l'Udinese di dimensione continentale dei Pozzo è stata messa in moto nell'epoca di Dal Cin".

Non mancarono gli intoppi nella trattativa che portò Zico in Friuli, primo fra tutti l'intromissione della Federazione brasiliana, determinata a trattenere in patria il fragile numero 10 della Seleçao: "I tifosi scrissero «O Zico o Austria»" - ricorda Tesser - "ma ad essere preoccupati erano soprattutto i sostenitori, che vissero quella operazione con autentico trasporto. Noi del gruppo, invece, eravamo tranquilli. Ci fidavamo della società ed eravamo certi che alla fine Zico sarebbe arrivato, regalando un grande apporto non solo a Udine, ma a tutto il calcio italiano". E così è stato.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 03 marzo 2013 alle 22:06
Autore: Federica Zille
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