Avete letto bene: lo stadio Friuli, da quando si è rifatto il look e cambiato nome è diventato una specie di casa degli orrori, dove fra cornice di pubblico da trasferta e sconfitte in serie le soddisfazioni sono poche.

Va bene: bella prestazione della squadra, alla fine però com’è, come non è, errorino e falangi veneto-rossonere in visibilio.

Devastante.

Devastante vedere tanta gente di passaggio vestire la maglia di Franco, Ruud, Marco, Gianni. Gente di passaggio, che qualche anno fa si sarebbe schiacciata ai vetri delle auto dei campioni suddetti pietendo un autografo. Gente di passaggio, che secondo Gattuso gioca bene (simpatico, l’ex allenatore del Pisa, ma fossi in lui sarei estremamente preoccupato) ma secondo me si riduce a Suso, Higuaìn, Romagnoli e tanto contorno surgelato e precotto

Devastante il brindisino. Il rosso a Nuytinck, che i colleghi rossoneri pontificavano essere sacrosanto, per me sarà tale quando lo vedrò sventolato a Romagnoli su Caputo, a Bonucci su Barella, a De Vrij su Perica. Cioè mai. La maglia pesa, ed è chiaro. Il fischietto poi applica il VAR che sancisce la (corretta) validità della rete milanista con un protocollo artistico, senza nemmeno andarselo a vedere ma facendo il segno della televisione. Una gara infine gestita male, a livello di fischi e cartellini: rosso anche per lui. Ma va bene così. Felici i tifosi ospiti (?), felice io per loro. Meno per chi intona un ‘devi morire’ da bui e lontani anni settanta a Ter Avest che si accascia non facendocela più. Genti meccaniche e di picciol affare, di costoro sulla terra resterà traccia modesta.

Devastante l’Udinese. Mi spiace, ma a me la prestazione non consola. Una squadra normalmente messa in campo al 95’ congela la sfera, allunga sulle punte e la gara muore lì. Invece niente, decidono il seppuku con Opoku (forse subisce fallo ma non fa differenza) che spalanca la strada a sei avversari, i quali se ne passeggiano in area prima di portare a casa gol e tre punti.

Devastante il campionato bianconero: giocano bene e perdono, giocano male e perdono. Ormai l’ultima vittoria quasi non me la ricordo più. Adesso vanno a Empoli convinti di far fuori (sportivamente parlando) i boys di Andreazzoli: sarà anche così, ma non senza lottare.

Sono ancora convinto che possano risalire in classifica: oggi però dire, come fa qualcuno, che si meritava la vittoria è coprire le magagne: che ci sono. È vero che per larghi tratti l’Udinese ha giocato un calcio esteticamente più bello degli avversari, che invece ruminano un giuoco… Anzi un gioco (egli non è più loro presidente) trito, ciancicato, poco interessante: alla fine hanno giocatori che risolvono le gare, noi no. Piccola parentesi rossonera: come individualità ed espressione calcistica il Milan di Gattuso pratica, rispetto alle prime della classe (e forse anche della Lazio) uno sport diverso. Poco giovano le famose sette coppe vinte: fossi in loro starei moderatamente tranquillo, ché del futuro non v’è, mai, certezza. Per migliorare dovrebbero mettere a segno dei colpi seri: dopo i rumors sulla poca osservanza della UEFA sul FPF, temo che per le squadre meno in vista (com’è il Milan oggi) saranno draconiani i provvedimenti per la stagione a venire.

Devastante: la sterilità bianconera, con l’attacco udinese che ha realizzato mi pare una decina di reti e mai tre tutte assieme. Don Julio ostenta tranquillità, chiama il finale di stasera ‘surreal’ e forse ha ragione, si tiene la prestazione ma sa, essendo non un pirla, che questo non può bastare. L’Udinese deve iniziare a macinare punti: la S.P.A.L. è tre sopra, le altre componenti il pacchetto di media classifica anche quattro o cinque. Se i bianconeri non vogliono immischiarsi con le ultime tre più il Bologna devono darsi una mossa.

Devastante sapere che un caro amico non era così triste dal rigore sbagliato dal Codino nel 1994: questo noi non ce lo meritiamo.

Devastante pensare che questi sono risultati che ci porteremo dietro fino alla fine del campionato. A Genova hanno mollato accontentandosi, oggi hanno gettato un punto al vento. E la prima a Parma, per non parlare di Bologna? Quei punti sarebbero bastati per raggiungere una quota di tutta tranquillità.

Già: quest’anno difficilmente basteranno 36-37 punti per rimanere in massima serie. Il famoso traguardo dei 40 punti sarà quantomeno necessario. Alla luce di questo, gli scontri diretti che attendono i bianchineri sono triplamente importanti, anzi fondamentali.

Ad iniziare, come detto, dalla gara del Castellani: bisognerà scendere in Toscana e imporsi, senza timidezze, ché se si lasciasse l’iniziativa ai biancoblu la gara diventerebbe difficilissima. Penso sia anche l’esame di riparazione definitiva per il salmantino: non dovesse cavare, encore une fois, il classico ragno dal buco potrebbe essere complicato rivederlo dopo la sosta…

Spero possa farcela, Julio: perché ribadisco che gli voglio bene. Anche se sinora qualche errore lo ha fatto.

Non parlo di singoli: dico solo che Musso è un signor portiere, e che Seko deve decidere cosa vuole diventare da grande.

Devastante: perdere una gara dopo quasi un tempo supplementare di recupero (che peraltro c’era). Ed anche all’Udinese chiedo cosa vuol fare da grande; ed allo stadio, stupendo ed accogliente, di smettere i panni del pet sematary nel quale vincono tutte tranne noi.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 05 novembre 2018 alle 08:00
Autore: Franco Canciani
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