Trasferta difficile, squadra da serie A, punteggio severo, tutto quello che volete. Ma continuare a trovare scuse e a sperare è ormai inutile. Il doppio risultato utile contro Perugia e SPAL non è stato l’ennesimo passo in avanti: è stato l’ennesimo passettino in avanti, a cui è subito seguito un balzo indietro. E il Pordenone da lì non si muove, con il Cosenza che si allontana, il Vicenza che si avvicina e la Serie C sempre più certa. Stavolta pure io, il prototipo dello scetticismo, stavo per cascarci, con quel bel primo tempo e quell’eurogol di Di Serio, che punisce un Parma in seria difficoltà. La ripresa però mostra come stanno veramente le cose: neroverdi inferiori, gialloblu che si risvegliano dopo una strigliata di Iachini e dilagano, lasciando alle spalle il blackout dei primi 45 minuti.


Verosimilmente le ultimissime speranze, se ancora c’erano, dei ramarri si chiudono qui. Il mercato di gennaio non ha cambiato le cose, o almeno non le ha cambiate così tanto da poter puntare alla salvezza. Solo qualche passetto in avanti che è però ancora ininfluente ai fini della permanenza in B. I problemi più grossi invece permangono: orrori difensivi da dimenticare la prestazione di Sabbione, incostanza e incapacità di sfruttare le occasioni com’era quella di oggi, almeno fino alla fine del primo tempo. Nel turno infrasettimanale arriva il Cittadella, e sarà ben più dura: tutto fa presagire che il girone di ritorno sarà letteralmente il riflesso di quello d’andata.
Sezione: Pordenone / Data: Dom 13 febbraio 2022 alle 09:00
Autore: Alessandro Poli
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