Oggi compie 38 anni Thierry "Titì" Henry. L'ex attaccante, leggenda e simbolo dell'Arsenal, club con il quale ha vinto quasi tutto, e protagonista nel primissimo Barcellona di Guardiola, ha avuto modo di fare esperienza anche in Italia. Infatti nel gennaio del 1999 il giovane francese, poco più che ventunenne, si affacciava sulla serie A, reduce dalle ottime stagioni con il Monaco e sull'onda del vittorioso mondiale casalingo dell'anno precedente. La squadra che aveva deciso di scommettere su di lui era stata la Juventus. L'allora direttore sportivo dei bianconeri Luciano Moggi aveva fiutato il gran colpo, spinto anche dal grave infortunio capitato ad Alex Del Piero. Tuttavia il tecnico Marcello Lippi gestì male le grandi doti di Henry, relegandolo sulla fascia nel ruolo di esterno sinistro (che in un centrocampo a cinque equivale al classico terzino). Risultato: l'autostima del giovane francese messa a dura prova e la Juventus in caduta libera in classifica.

Allora Moggi aveva pensato ad una soluzione che col senno di poi avrebbe dell'incredibile: Henry in prestito all'Udinese. Ecco le parole dell'ex ds a Tuttojuve.com: "Visto che un po' di esperienza l'aveva già maturata, pensai di darlo in prestito per un anno in una squadra meno esigente nei suoi confronti e che potesse dargli l'opportunità di crescere ed adattarsi al nostro campionato con più tranquillità. Individuai l'Udinese come soluzione opportuna, raccogliendo la disponibilità entusiasta dei Pozzo. Ma Henry se la prese a male ed ancora oggi non ne capisco la ragione". Di fatto finì lì l'avventura italiana di Titì ma gli si spalancarono le porte della storia e della leggenda, tra Arsenal e Barcellona. Certamente l'idea di essere stati ad un passo dal vedere in Friuli uno dei più grandi giocatori dell'ultimo ventennio non può non far pensare a quello che poteva essere ed invece non è stato.

Sezione: Notizie / Data: Lun 17 agosto 2015 alle 17:30
Autore: Federico Mariani
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