Il patron dell'Udinese Pozzo è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione della campagna abbonamenti per la stagione 2015/2016: “Sono qui fuori programma, perché oggi dovevo partire all'alba, ma mi sono fermato perché per noi questa campagna abbonamenti è molto importante e rappresenta qualcosa di nuovo. Si tratta della prima di una nuova era, legata allo stadio, all'hospitality e a una serie di iniziative volte a riportare la gente allo stadio – ha spiegato – abbiamo avuto un potenziale di ventitremila abbonati, ma è vero che i tempi sono cambiati. Il pubblico però è importantissimo e migliora anche i risultati sportivi, come è testimoniato da molti esempi. Noi diamo assoluto valore e importanza alla presenza dei nostri tifosi, che sono il nostro patrimonio principale. Non intendo patrimonio economico, ma soprattutto emozionale, perché il nostro obiettivo è aumentare il calore nello stadio per agevolare i calciatori e la squadra”.

Il numero uno bianconero ha poi proseguito: “Dobbiamo trovare più di una motivazione, oltre al fatto che non pioverà più sulla testa dei tifosi, e per questo vogliamo che il giorno partita diventi un giorno di festa, in modo che siano coinvolti anche i tifosi non eccessivamente appassionati. Il nostro disegno è «modificare il palinsesto» della famiglia e regalare un'importante alternativa per trascorrere la domenica. Non è un'operazione unicamente intesa a scopo di lucro, anzi, l'intento è creare la sinergia giusta con l'ambiente circostante ed evitare la classica cattedrale nel deserto, andando a migliorare la qualità di vita delle persone di Udine”.

Pozzo si è quindi concentrato sul calciomercato che, naturalmente, fa (e farà) discutere molto i tifosi: "A livello di mercato ho visto che abbiamo dei giornalisti con molta fantasia e che stanno dicendo da giorni che l'Udinese è ferma, e questo influenza l'opinione pubblica. Questo mi dispiace, perché quando mi fermano, me lo chiedono e allora io dico: «no son bês». Facciamo una piccola precisazione: noi abbiamo una squadra che, prima di tutte le altre, ha annunciato il mister, e non è facile. Abbiamo scelto un allenatore navigato e abile, perché è più facile fare il Mourinho che l'allenatore di una squadra più piccola. Pensiamo di avere una rosa competitiva, con giocatori che l'ultimo anno non hanno avuto il rendimento adeguato e il mister si è detto volenteroso di valorizzarli. Noi come società ci impegniamo a mettere a loro agio i giocatori stranieri, ma sappiamo che bisogna anche dar loro tempo. Cambiare tanto per cambiare non vale mai la pena”.

Quindi una stoccata al più noto dei quotidiani sportivi italiani: “Ho sempre preso 4 e 4.5 sul mercato sulle pagine della Gazzetta, per esempio, ma sono stati sempre di buon auspicio, tant'è che spero che quest'anno mi diano 2 al mercato estivo. Nella vita contano i fatti; siamo qui ogni anno a discutere, ma so che i giornalisti hanno la libertà di scrivere; a volte manca la forza di dire che si è sbagliato. Bisogna dare valore alla squadra e alla società, da più di 20 anni consecutivi in serie A”.

Il patron ha quindi parlato degli obiettivi della società: “Sono anche io stufo di essere etichettato come provinciale e restare limitato all'obiettivo salvezza, ma dobbiamo essere cauti e anche realisti, per evitare tracolli. Sempre meglio lottare per la salvezza che fallire e andare in serie D. Però non smettiamo di cercare questa emancipazione e lo stiamo facendo, anche grazie alla Pubblica Amministrazione, con questa lunga via crucis per lo stadio, che finalmente sta per arrivare al termine. Con questo gioiello sono fiducioso che riusciremo a fidelizzare i giocatori e creare l'ambiente giusto per rendere Udine non più soltanto una tappa di passaggio. C'è una programmazione e tutti ne siamo protagonisti; siamo umani, possiamo sbagliare. Accetto la critica, basta che non sia strumentale. Nessuno si diverte a perdere e noi stiamo dimostrando che possiamo, sempre con i piedi per terra, cancellare la parola salvezza dal nostro vocabolario”.

Infine, una battuta sui nuovi regolamenti: “La norma dei venticinque giocatori in rosa un po' ci ha messo in difficoltà, ma la reputo un'iniziativa intelligente che darà i suoi frutti nel lungo periodo, anche se nell'immediato può creare un piccolo disagio. Ci adegueremo a questa nuova norma perché non ci possiamo mai fare trovare impreparati”.


 

Sezione: Notizie / Data: Gio 02 luglio 2015 alle 17:00 / Fonte: www.udinese.it
Autore: Federico Sanzovo
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