Già oggi dovrebbe arrivare il definitivo via libera agli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio, dopo il prudente sì del Comitato tecnico scientifico e l’ok dei ministeri di Sport e Salute. Se tutto dovesse essere confermato, da lunedì 18 le squadre potranno lavorare con “normalità”, con tanto di lavoro tecnico, schemi, partitelle e quindi contatti. Il tutto, come sottolineato dal sottosegretario Zampa ieri, con ritiro permanente di tutte le componenti squadra di almeno due settimane.

Tutte le prossime fasi - Fra oggi e domani, come detto, dovrebbe arrivare il via libera del governo agli allenamenti collettivi, col protocollo pubblicato da Spadafora all’inizio della prossima settimana. Quindi il presidente Conte avrà un incontro col mondo del calcio e in generale con quello dello sport, poi ci sarà il consiglio federale nel quale dovrà arrivare l’ok da parte di squadre e calciatori e solo dopo il via ai ritiri blindati.

Questione partite e possibilità di trovare un nuovo positivo - E’ il punto più controverso, quest’ultimo. Dopo le due settimane di ritiro per le prime sedute di allenamenti, i calciatori torneranno a casa in una sorta di autolockdown. Dovranno essere bravi e responsabili, altrimenti tutto l’impianto rischia di saltare visto che l’idea, in caso di nuovo positivo nelle prossime settimane, è quella di mettere tutti i contatti stretti in quarantena. Quindi tutta la squadra, verosimilmente. Come detto è la questione più complicata da superare, ma intanto le squadra vorrebbero anche un segnale importante per quanto riguarda la ripartenza del campionato.

Sezione: Notizie / Data: Sab 09 maggio 2020 alle 10:11
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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