In una lunga intervista ad AS Murillo ha parlato anche del suo periodo sotto la gestione Pozzo.

Sul giorno della cessione: "Non ho neanche potuto pensarci, in verità. Ho ricevuto una chiamata che ero stato venduto e che andavo in Italia. Quindi, da un giorno all'altro. Ricordo che quando sono tornato a casa mia madre piangeva. Stavo per dirglielo e le avevano già detto. Non ci credevo".

Murillo ribadisce di come non sia stato avvisato di nulla: "Niente affatto. Ero in Nigeria (per il Mondiale Sub 17 ndr) e quando sono tornato la mia vita era cambiata. Non avevo idea che stavano negoziando con l'Udinese. Ma naturalmenteil sogno di ogni giovane sudamericano è riuscire a giocare in Europa".

Il difensore rivela che forse non era troppo pronto per trasferirsi nel Vecchio Continente: "Più o meno. In Colombia, generalmente in Sud America, quando si sta crescendo come calciatore, è chiaro che il tuo sogno passa attraverso l'Europa.  È stata dura, avevo 18 anni e io andavo in un paese sconosciuto, solo ... ma questo è quello che doveva essere fatto. Inoltre, la tecnologia aiuta a stare vicino a casa".

Poi subito a Granada:"A Udine ho fatto solo le visite mediche di rito, poi sono andato subito a Granada. È stato un bene, per la lingua e per ottenere la cittadinanza",

Ora però Murillo, dopo il passaggio all'Inter, è tornato in Spagna: "Il calcio italiano mi ha aiutato molto tatticamente. L'Italia segna un difensore tatticamente. Qui in Spagna ci sono più spazi, più uno contro uno, e le mie caratteristiche mi aiutano".

 

Sezione: Notizie / Data: Dom 12 novembre 2017 alle 09:00
Autore: Davide Marchiol
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