Non c’è pace per il Parma. Il club crociato sull’orlo del fallimento e ultimo in classifica in Serie A con appena 9 punti finisce nuovamente nell’occhio del ciclone e nel mirino della Guardia di Finanza che nelle prime ore di questo mercoledì mattina ha convalidato l’arresto di Giampietro Manenti, presidente del club crociato in carica dal 6 febbraio quando ha rilevato il pacchetto di maggioranza delle azioni per un euro, nel l’ambito di un’ampia inchiesta coordinata dalla Procura di Roma che ha portato in manette 22 persone. Il numero uno gialloblù è accusato di reimpiego di capitali illeciti. Arresti e perquisizioni sono in corso in diverse città italiane e complessivamente sono una sessantina le perquisizioni: tra i reati contestati ai 22 arrestati ci sono peculato e autoriciclaggio con l’aggravante del metodo mafioso.

Associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso sono questi alcuni dei reati di cui sono accusati a vario titolo i 22 soggetti fermati. I dettagli dell'operazione, denominata "GFB-Oculus", saranno illustrati in una conferenza stampa in programma alle ore 11 a Roma nella sede del Nucleo della Polizia tributaria della Guardia di finanza, alla presenza dei procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino.

Sezione: Notizie / Data: Mer 18 marzo 2015 alle 11:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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