Stanko Poklepović, tecnico dell'Hajduk Spalato, è il più “vecchio” allenatore di squadre di massima serie in Europa e nonostante la  veneranda età di 78 anni non pensa a smettere: “La mia età è un dato di fatto, ma qual è il problema? - dice l’allenatore croato ai microfoni di Uefa.com - Guardate Blažević, anche lui non è più giovanissimo ma è un dio del calcio. Sono i giovani che devono imparare da noi. Io devo trasmettere quello che conosco, so che ci sono delle nuove tendenze nel calcio. Io guardo tutto, l’ultima Coppa del Mondo mi ha insegnato cose nuove. Ho un sacco di giovani giocatori qui e credo di poter fare qualcosa per migliorarli".

Con l’Hajduk nel 1992 ha vinto il campionato croato; dopo una pausa, è tornato a Spalato e nel 2010 ha sollevato la Coppa di Croazia “Come se fossi sempre rimasto qui... Tutto mi è famigliare e amo questo lavoro. Non sono una persona che dice parole vuote come 'faremo del nostro meglio'. Io voglio risultati subito, non ho bisogno di mesi per migliorare. Vado dritto ai dettagli”. Ripensando proprio al successo del ’92 Poklepović ricorda: “Quello è il trofeo che ricordo con maggior piacere. Ho vinto con giocatori come Igor Štimac, Aljoša Asanović, Slaven Bilić, Milan Rapaić, tutti cresciuti con me e finiti nella nazionale croata come giocatori di alto livello. Differenze con il calcio del passato? Una volta c’erano più spazi, oggi ci sono giocatori più vicini, spazi ridotti e il gioco è più veloce. Bisogna essere precisi e sbagliare poco”. Infine, Poklepović rivela quale caratteristica richiede alla sua attuale squadra: “Voglio correttezza ed un comportamento civile, sempre. Questa è la nostra cultura calcistica”.

Sezione: Notizie / Data: Mar 03 marzo 2015 alle 16:00
Autore: Ivan Cagnucci
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