Anche il tecnico dell'Udinese, Francesco Guidolin, ha constatato, al Corriere dello Sport, che il calcio italiano non sta attraversando un momento felice. Una sola squadra infatti, la Juventus, è rimasta a giocarsi l'Europa, con l'Udinese uscita ancora al turno preliminare di agosto: "Da tecnico dico che non c’è una ragione tecnica alla difficoltà che stiamo attraversando. Il problema è quasi esclusivamente economico"

Abbiamo pochi grandi giocatori?

"Sì. I migliori se ne sono andati, attratti da altri Paesi. I soldi e l’atmosfera: all’estero guadagnano di più e hanno meno pressioni. In Inghilterra e in Germania è tutta un’altra storia rispetto alla Serie A. Quando l’Italia ha perso competitività con le altre nazioni, i campioni se ne sono andati"

 

Mancano anche i grandi allenatori di un tempo. Lippi, Capello, Ancelotti...

"Queste sono eccellenze, sono tecnici che hanno fatto la storia del calcio italiano, ma sono convinto che il ricambio generazionale in atto sia positivo. Il nostro movimento, inteso come scuola allenatori, ha sempre dato dei buoni risultati. Abbiamo dei giovani tecnici in grado di sostenere la competizione con i migliori"

 

Conte sta vincendo per la terza volta a fila lo scudetto, ma in Champions la sua Juve non sfonda.

"Se la Juve gioca su un campo normale anziché nel fango di Istanbul, passa serenamente agli ottavi di Champions League e, se fa un buon sorteggio, magari arriva pure nei quarti"

 

Se lei dovesse dare uno spunto per ripartire su cosa punterebbe?

"Su due aspetti: le strutture e l’educazione. Gli stadi nuovi sono indispensabili, ma è ancora più importante che siano abitati da gente educata. E’ intollerabile ascoltare ancora i cori sui morti di Superga e dell’Heysel. Il rinnovamento culturale deve essere profondo"

Sezione: Notizie / Data: Sab 22 marzo 2014 alle 08:30
Autore: Stefano Pontoni
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