Piccolo è bello. Di Natale è magic. E la Serie A non si stancherà mai di scoprire e gustare il genio di Totò Di Natale. Chiamatelo come preferite: Totò, il Wiki-Totò (palla a lui, e puntualmente l'Udinese trova le sue risposte), regala all'Udinese la vittoria al Friuli (mancava dal 24 novembre) contro un Chievo compatto ed ordinato. All'11' della ripresa è splendido il suo diagonale che apre la gara (è il suo sesto centro in campionato), diciotto minuti dopo avvia l'azione del raddoppio di Bruno Fernandes. Nel finale arriva il 3-0 di Badu. In classifica l'Udinese prende l'ascensore, e sale a quota 26; il Chievo deve ora guardarsi alle spalle dal possibile sorpasso di Livorno e Sassuolo.

I FANTASMI DEL FRIULI — Undici personaggi in cerca di autore. L'Udinese cerca identità e vittoria, trova un Chievo compatto e velenoso. Ci prova la Guidolin-band a mostrarsi bella di sera: ma il primo atto del Friuli è la descrizione del catalogo delle difficoltà alla voce perché questa Udinese non riusciva più a vincere ad Udine (l'ultimo successo risale al 24 novembre, 1-0 sulla Fiorentina), la svolta arriverà nella ripresa presa per mano e trascinata da Di Natale. Nel ventre del Friuli, il Chievo parte con le idee chiare e i muscoli tonici. E quando, alla mezzora, Scuffet accarezza il palo alla sua sinistra con lo sguardo, dopo il tacco di Thereau, si capisce che nel piano di Guidolin qualcosa non sta funzionando. C'è bisogno di altro.

IL PALO DI THEREAU — C'è un palo di mezzo che spaventa l'Udinese: accade alla mezzora, quando il tacco di Thereau rimbalza sul legno alla sinistra di Scuffet. Non parte affatto male l'Udinese a caccia della sua prima doppia vittoria in campionato: Lazzari (al 5') da una trentina di metri e una volée di Basta (al 7') rappresentano almeno il manifesto della buona volontà. Dura poco, però, quest'Udinese, imprigionata dai fantasmi del Friuli (una vittoria nei precedenti sei impegni casalinghi), nel primo tempo inceppata nel motore (Guidolin fa esordire Yebda, ma Di Natale è spesso privo di sostegno), non brillante sulle fasce. Il Chievo comincia in trincea, poi decide di saltare il fosso. Quando Yebda sbaglia l'appoggio (al 15') Stoian è puntuale al richiamo del contropiede: Scuffet è attentissimo. In sessanta secondi Thereau può spezzare l'equilibrio: il tacco sul palo al 30' e un minuto dopo uno scarico di collo si spegne tra le braccia di Scuffet. Più Chievo, ma l'Udinese è tutta qui?

MAGIC TOTO' — Il timido abbozzo di Udinese del primo tempo viene cancellato dopo undici minuti della ripresa. Il lampo nasce dalla sorgente di qualità dell'undici di Guidolin: Basta confeziona l'assist millimetrico per Di Natale. E il solito "Wiki-Totò" rispetta la vecchia regola: dategli la palla, e lui trova la risposta. Il diagonale di Di Natale è di rara bellezza, un fulmine nel grigiore del Friuli: è il colpo che sposta gli equilibri. Corini si gioca le carte Obinna e Paloschi, uno dietro l'altro, poi Thereau prova almeno a creare qualche preoccupazione a Scuffet: alta la sua punizione dal limite (al 22').

RIECCO LA VECCHIA UDINESE — Sbuffa, stanco, ma non molla: e quando metà del secondo tempo è già andato via, ancora Di Natale prova a chiudere i conti di testa, stavolta senza fortuna. Tutto rinviato di pochi minuti, perché se anche è stanco, Toto' non molla mai e il suo zampino c'è in tutte le azioni pericolose dell'Udinese. Come quella del raddoppio: storia del 29', giocata avviata proprio da Di Natale, assist di Pereyra e tap-in di Bruno Fernandes. E' il colpo del 2-0. Il resto è standing ovation del pubblico del Friuli per Totò, sostituito da Muriel (al 35'). Il re del Friuli con il pubblico ai suoi piedi. Non è finita. Ora l'Udinese domina, il Chievo sparisce. E c'è ancora il tempo per il tris bianconero: a quattro dalla fine, il treno-Badu buca Puggioni. La vecchia Udinese, quella che era in cerca di autore, sembra essersi ritrovata.

 

Sezione: Notizie / Data: Dom 09 febbraio 2014 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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