Behrami o Mandragora? Mandragora o Behrami? A Udine da inizio anno si sfoglia la margherita. Premesso che sia con Velazquez prima, sia con Nicola oggi i due hanno anche giocato assieme, dalla scelta di chi piazzare in regia è dipeso spesso il tipo di partita che l’Udinese ha deciso di giocare. Più conservativa la strategia con lo svizzero davanti alla difesa, più propositiva quando è toccato al napoletano. Durante il ritiro estivo, con Behrami a completare le vacanze dopo il Mondiale, Velazquez aveva progettato un’Udinese con il 4-2-3-1 e quindi con Mandragora e Fofana in mediana. Il piano era stato cancellato dopo l’eliminazione in Coppa Italia col Benevento.

La virata al 4-1-4-1 ha dato spazio a Behrami e sacrificato Mandragora che la mezzala la può fare ma che non vede esaltate le sue caratteristiche in una squadra col baricentro basso come l’Udinese di quest’anno. Behrami, nelle due gare della gestione Nicola, ha giocato dall’inizio alla fine con la Roma e ha alzato bandiera bianca dopo 53’ con il Sassuolo complice una distorsione alla caviglia. Non potendo disporre contemporaneamente degli infortunati Barak, Badu e Balic, Nicola ha arretrato De Paul mezzala, accentrato Mandragora e inserito Lasagna in avanti al fianco di Pussetto. Potrebbe essere questa la soluzione anche domenica con l’Atalanta se lo svizzero non recupererà.

Sezione: Notizie / Data: Mer 05 dicembre 2018 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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