Il Consiglio federale della FIGC ha decretato la data per le prossime elezioni: saranno il 22 febbraio e le candidature potranno essere presentate a partire da 40 giorni prima delle elezioni (12 gennaio). Approvato anche il budget, rimodulato, del 2020 ed è stato espresso dal presidente Gravina il parere sull'abolizione del vincolo sportivo inserito nella riforma dello sport voluta dal Ministro Spadafora, rappresentando la contrarietà della Figc. 

Sulla candidatura alle elezioni Gravina è chiaro: “Non posso chiaramente impedire candidature alternative. Per la mia deciderò io quando ci saranno i presupposti e se percepirò entusiasmo. Se dovessi capire che non ci sia condivisione di un percorso da me tracciato non avrei alcuna voglia di intraprendere un progetto. Metterò sul piatto della bilancia tutto quello fatto sotto il profilo del lavoro e del recupero dell’immagine del calcio. Non capisco come quando si va male in Brasile Abete va via, si fa male in Svezia e Tavecchio va via, si fa bene e comunque si cerca un'alternativa. Detto questo i candidati alternativi non sono un problema mio". 

Gravina parla anche delle priorità dalle quali ripartire nel caso in cui dovesse esser riconfermato: “Una cosa in modo particolare che è stata sospesa e non per colpa nostra, ma di una componente che oggi dice che non abbiamo fatto la riforma dei campionati. Tutti pensano che riformare i campionati significhi ridurre il numero di squadre in Serie C e non ci si chiede se qualcosa vada male in A o in B. La riforma del calcio è unica. Non mi piacciono i leoni da tastiera, quelli che si nascondono offendendo la dignità di chi lavora, non avendo il coraggio di dare il contributo in sede istituzionale”.

Sezione: Notizie / Data: Gio 03 dicembre 2020 alle 16:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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