Coppa Italia: la Juve è tornata grande, 4 a 0 al Toro. Doppietta di Zaza

E pensare che, colto dal tenace furore agonistico al suo primo Derby della Mole, Simone Zaza, primo ammonito del match, ha rischiato il rosso già al 27' travolgendo Ichazo sulla gamba di richiamo, nel tentativo di anticipare il portiere granata in possesso (da retropassaggio) sulla riga di porta. Passano pochi secondi e il centravanti ex-Sassuolo, graziato da Doveri, incanta lo Juventus Stadium aprendo le marcature per la Juve che poi non si fermerà più: storia di sliding doors, destino del gioco del calcio, polemica stracittadina che, nei giusti termini, non potrà mai mancare.

In un primo tempo segnato da falli, tatticismi speculari a esterni alti e reciproche durezze, con pochi cartellini estratti da doveri nelle fasi iniziali, brilla solo la stella di Simone Zaza, che al 28' sblocca lo score con una vera prodezza: Morata salta Bovo e crossa teso da sinistra per il bellissimo mancino controbalzo di Zaza, incrociato in rete da centro area. La Juve inizia la ripresa a tavoletta e, dopo appena una manciata di secondi, Ichazo si supera in tuffo per deviare in corner un destro lavorato a mezza altezza da Morata. Sugli sviluppi del corner, Bonucci segna a gioco fermo ma al 50' Molinaro, già ammonito, rifila un pestone a Lichsteiner, il Toro resta in dieci e la Signora dilaga. 

Passano pochi istanti dal rosso all'ex della partita e Zaza raccoglie uno spiovente al limite delll'area piccola, sterza su Moretti fintando il tiro e batte Ichazo con un sinistro rasoterra fra le gambe di Glik. Zaza si prende la standing-ovation dello Stadium e al suo posto entra Dybala che - dopo il primo e unico tiro del Torino sui piedi di Belotti allo scoccare dell'ora di gioco - prende le misure da trenta metri sfiorando l'incrocio a giro, prende il tempo a Moretti in controllo alto per un altro sinistro in corsa di poco a lato e infine riceve al limite da Morata, stoppa di destro e incrocia un mancino imparabile. Manca solo Paul Pogba, che cala il poker bianconero con un calcio di punizione "alla Pirlo" appena sfiorato da Ichazo sotto l'incrocio dei pali.