Altra tornata di Coppa Italia, l'ennesima, e competizione che oramai, per come è organizzata ad oggi, non ha quasi più nessun senso. Sono lontani i tempi della Coppa delle Coppe, quando il Parma era riuscito a coronare una cavalcata trionfale, partita l'anno prima proprio nel nostro paese. Chi vince la Coppa Italia va in Europa League: vero è che in questa stagione le nostre italiane stanno facendo bene, ma la seconda competizione continentale viene vista come un fastidio non indifferente. Figuriamoci quella inter nos, fra stadi che assomigliano più ad arene di Lega Pro (vuote) che non a quelle di Eccellenza, al contrario più legate alla territorialità che alle partite delle 15.30 di un mercoledì.
Il calcio è in mano alla politica, e assomiglia sempre di più a un malato terminale. Tra ultras che utilizzano bombe al sabato sera, altri che sfoderano armi e uccidono un avversario, trafficanti di voti che chiudono entrambi gli occhi per non vedere ciò che succede, calcioscommesse e non solo, il pallone in Italia ha credibilità zero. Soprattutto per gli investitori stranieri che non siano statunitensi, forse ammaliati dalla nostra Serie A ma che poi devono fare i conti con la lentezza, inadeguatezza, trascuratezza di uno stato che prima fa le leggi e poi lascia che vengano tranquillamente trasgredite.
La Coppa Italia, in questo scenario a tinte fosche, non può far altro che immalinconire ulteriormente.

In Inghilterra, ma anche in Coppa del Re, ogni anno (o quasi) c'è una sorpresa. Una squadra che quasi arriva a vincere il trofeo, assolutamente impronosticabile. In Italia, sfogliando l'albo d'oro, l'ultima vera e propria sorpresa è il Vicenza, 17 anni fa, con Luiso che quasi va a sbancare Stamford Bridge nel ritorno delle semifinali. Poi Lazio, Roma, Inter. Due volte il Napoli, fine. Ma è una competizione triste perché gli squadroni, per motivi non ben precisati, entrano in corsa agli ottavi. Alle volte ai sedicesimi, ma solo perché l'annata prima è stata delirante. Più o meno come la formula di questa Coppa Italia, sempre più abbandonata a se stessa.

Sezione: Notizie / Data: Gio 04 dicembre 2014 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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