Giovanni Malagò, presidente del CONI, parla così a margine dell’inaugurazione del nuovo centro sportivo del settore giovanile del Genoa: "Il presidente Infantino, che ho visto a Roma in questi giorni, ha perfettamente ragione. Da cinque anni batto sempre su questo tasto: non si possono impostare progetti sportivi di livello senza impianti all'altezza. Il caso eclatante è quello del calcio: noi abbiamo quattro-cinque eccezioni (Torino, Reggio Emilia, Udinese e Roma) nella nostra generazione di stadi, il resto sono datati. Molte società non riescono a crescere coi ricavi ed essere competitive anche per questo, soprattutto poi è difficile ottenere anche sotto il profilo visivo e di diritti televisivi uno spettacolo all'altezza delle aspettative. La strada è quella di candidarsi, non ne vedo altre, per l'europeo del 2028. Verona, Milano, Bologna, Napoli, Bari, Cagliari sono tutti posti dove sembra indispensabile un rinnovamento degli impianti".

Sulla riforma dello sport: "Non è una mia riforma e non l'ho considerata tale, c'è una legge e la mia opinione in merito la conoscete, è pubblica. Non è cosa che il mondo dello sport ha ritenuto giusta".

Sul VAR: "Ho sempre difeso la tecnologia, gli episodi mi sembrano sempre meno e che vengono sempre evidenziati. L'obiettivo è arrivare in un mondo perfetto in cui nessuno avrà nulla da dire, ma dietro lo schermo un occhio umano deve comunque esserci".

Sui mondiali: "C'è tutta un'evoluzione nel mondo, il calcio domina la scena dell'opinione pubblica, che ha un obiettivo: aprire a più nazioni possibile la competizione. Il calcio, essendo il più globalizzato, è il primo a mettere le fiches lì sopra. Sono scelte di politica internazionale".

Sezione: Notizie / Data: Gio 28 febbraio 2019 alle 14:30 / Fonte: tuttomercatoweb.com
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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