Ormai è tutto pronto. Domani o al più tardi all'inizio della settimana prossima verrà ufficializzato il passaggio di Pablo Armero dall'Udinese al Napoli. Al di là della formula (prestito con riscatto obbligatorio), quello architettato dalla dirigenza friulana era un passo obbligatorio. Il laterale colombiano arrivato a Udine nel 2010 dal Palmeiras, da tempo non si esprime come nel suo primo anno bianconero. Dopo l'exploit della stagione 2010-2011, infatti, il rendimento di Armero è andato sempre calando e anche i rapporti con società e staff tecnico non sono sempre stati idilliaci, a partire dalla brutta figura rimediata dall'esterno a fine 2011, quando, fermato dai Carabinieri, si è rifiutato di sottoporsi all'alcool-test rimediando una denuncia a piede libero.

Niente di drammatico, per carità (c'è chi fa di molto peggio), ma di certo un comportamento non in linea con quello che Guidolin e società si aspettano. Indicativo il fatto che, dopo il deludente avvio di questa stagione, Armero abbia perso il posto da titolare a favore di un giocatore sicuramente affidabile, ma non di grande qualità, come Giovanni Pasquale. E' evidente che il centrocampista aveva bisogno di cambiare aria, ma se volessimo proprio trovare un difetto alla mossa della società, potremmo individuarlo nel tempismo. Forse Armero bisognava cederlo prima, magari questa estate, visto che le squadre interessate al colombiano non mancavano. Ma sarebbe stato davvero troppo anche per i Pozzo vendere 4 titolari in una sola sessione di mercato.

Sezione: Notizie / Data: Gio 03 gennaio 2013 alle 21:25
Autore: Marco Bonitti
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