Alimentare inutili polemiche è un'arte nella quale, in Italia, si destreggiano in molti. Nel mondo del calcio, poi, essa è da considerarsi addirittura come una dote comune anzi, forse, per chi si vuole buttare in quel mondo, la capacità di gettare benzina sul fuoco diventa quasi un'abilità necessaria, soprattutto quando si parla di arbitraggio.

In questo campionato, come nei precedenti, non è mancata, e non poteva certamente mancare, la consueta dose di sterili chiacchiere, tra chi lamenta un rigore non concesso (che comunque, per inciso, non porta automaticamente al gol, ma deve essere prima tirato) e chi grida allo scandalo per una rete segnata da un calciatore posizionato in fuorigioco di alcuni centimetri.

In questo calderone di urlatori, accusatori e inquisitori, fa rumore il silenzio di un allenatore che, vessato da giornalisti a caccia dell'ennesimo vento polemico, va ripetendo sempre la solita, pacata, risposta: “Gli arbitri possono sbagliare”. Nello spezzone di stagione che ha passato sulla panchina dell'Udinese, Andrea Stramaccioni si è espresso in un'occasione sugli arbitri di porta, da lui ritenuti poco utili, ma non ha mai lanciato inutili provocazioni.

Oggi, mentre qualcuno urla all'irregolarità del campionato, Stramaccioni si dimostra ancora una volta un uomo dotato di intelligenza e spiega: “Campionato falsato? Non ho visto la gara del Napoli. Diciamo che nella stagione in cui ci sono stati problemi ben più gravi, come quello del Parma, userei con cautela il verbo falsare. Un errore può capitare a tutti. A noi non è ancora stato dato un rigore a favore, ma la reputiamo una circostanza senza alcun tipo di disegno dietro”.

Parole che, probabilmente, sono destinate ad essere presto dimenticate perché poco appetibili per un pubblico che predilige lo scontro. Un aspetto di quanto detto dal tecnico romano, però, dovrebbe far riflettere più degli altri: in una stagione che non si è fatta mancare il suo caso da cronaca giudiziaria, si urla allo “scandalo” per una singola partita.

Forse ora si evidenzierà un aspetto banale del gioco del calcio, ma probabilmente è meglio che esso venga ribadito per evitare che in futuro, con magari una squadra che gioca il campionato da fallita, si pensi solo a parlare di arbitri: “rigore è quando arbitro fischia”. Bisogna inoltre aggiungere che ringhiare nel post partita, davanti alle telecamere, che il penalty andava dato, non cambierà il risultato della gara. Mai.


 

Sezione: Notizie / Data: Mar 24 marzo 2015 alle 12:00
Autore: Federico Sanzovo
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