Il nuovo acquisto dell'Udinese, Ali Adnan Kadhim, è stato presentato oggi alla stampa. Il difensore, proveniente dal club turco del Caykur Rizespor, è nato a Baghdad nel 1993 e già da qualche anno è nel giro della Nazionale irachena. Ovviamente l'attesa è molta per colui che sarà il primo giocatore del Paese asiatico a scendere in campo in Serie A.

Perché ha scelto l'Italia?

"Il campionato italiano è molto importante e l'Udinese è un club di spicco a livello internazionale. Sono davvero molto felice di essere qua e di far parte dell'Udinese. Sono fortunato di essere il primo iracheno nel campionato italiano".

Ci sarà particolare interesse su di te. Vero?

"So che sono il primo iracheno in Italia e per questo ci metterò tutto me stesso per rappresentare bene il mio Paese e spero di riuscire a fare delle grandi cose per questo club".

Cosa ha sentito dire del calcio italiano?

"Il calcio italiano non ha bisogno di presentazioni perché è uno dei più importanti al mondo. Tutti guardano il calcio italiano, che ha dei giocatori e dei club molto importanti, perciò cercherò di fare il mio meglio per dare il mio massimo all'Udinese".

Era già stato vicino al campionato italiano?

"C'era un'offerta anche dalla Roma, ma avevo un contratto con il Caykur Rizespor. La Roma è un club molto importante, ma ho rispettato il contratto che avevo e adesso sono molto felice di essere arrivato all'Udinese".

Come ha conciliato l'impegno da soldato per il suo paese con il calcio?

"Non faccio parte dell'esercito iracheno. Ho fatto solo una pubblicità e quindi il tempo dedicato è stato soltanto di due ore. La mia era semplicemente una forma di sostegno per il mio Paese e niente più".

Ti trovi meglio con una difesa a 4 o in un centrocampo a 5?

"La mia posizione la deciderà l'allenatore poi io mi adatterò alle consegne del mister, perché per me l'importante è il bene dell'Udinese. Nella mia precedente esperienza ho giocato terzino sinistro di una difesa a 4, ma penso solo a fare bene, dovunque il mister vorrà schierarmi".

Sei consapevole delle pressioni che ci saranno, a prescindere da tutto?

"Io ho già una visione del calcio italiano. Sono qui per fare il difensore e quindi farò la mia parte in particolare nella fase difensiva".

Quali sono le tue aspettative?

"Spero di riuscire a fare un bel lavoro in questo difficile campionato e a fare delle ottime prestazioni per portare l'Udinese più in alto possibile in classifica".

Sei consapevole di quanta passione riscuoti sui social networks?

"Ringrazio tutti i miei tifosi e coloro che mi sostengono nel mio Paese. Sapevo di avere tantissimi fan in Iraq e ho visto che hanno scritto sulla pagina Facebook dell'Udinese tantissimi messaggi di affetto. Quando imparerò l'italiano tradurrò tutti questi messaggi e risponderò a tutti".

Vorresti dare una nuova dimensione al concetto di Iraq che non sia legata alla guerra?

"Io sono un giocatore e non mi piace occuparmi di politica. Mi piace rappresentare il mio Paese ma solo nel calcio, perché sento il ruolo di rappresentare la gioventù irachena tramite il calcio. Sono orgoglioso di essere un figlio d'arte e sono molto contento, come lo è la mia famiglia, di essere qui in Italia".

Che ne pensi di Di Natale? Temi qualche attaccante particolare in Italia?

"Di Natale è semplicemente un grande giocatore. Non vedo l'ora di incontrarlo perché personalmente sono un suo grande fan. Sono pronto ad affrontare qualsiasi attaccante, perché sento di essere migliorato molto ultimamente e non ho alcun problema ad affrontare qualsiasi attaccante".

Hai un giocatore a cui ti ispiri?

"Roberto Carlos è stato un idolo per me da bambino. Lui è stato tra i migliori nel suo ruolo. Ci conosciamo e lo stimo davvero tantissimo. È il mio modello".

Pensi di poter aprire la strada ad altri giocatori iracheni?

"Il primo giocatore ha sempre più responsabilità, ma so che in Iraq ci sono tanti giocatori di alto livello e credo che in futuro ne vedremo più di qualcuno in Europa".

Che difficoltà pensi di incontrare in Italia?

" È ancora presto per rispondere a questa domanda, perché siamo all'inizio di questa avventura. Lo dirò solo dopo le prime partite. Cercherò sicuramente di migliorare, anche se in generale non mi aspetto particolari problemi".

Vita privata?

"Provengo da una famiglia nota in Iraq. Non sono sposato. Siamo in 10 in famiglia, con tre sorelle e quattro fratelli. Siamo una famiglia molto estesa. Uno dei miei fratelli era giocatore, ma ha avuto un infortunio al ginocchio".

 

Sezione: Notizie / Data: Ven 03 luglio 2015 alle 15:30 / Fonte: www.udinese.it
Autore: Federico Sanzovo
vedi letture
Print