Essere donne non è mai stata, di per sé, cosa facile. Essere donne e avere la pretesa di seguire il calcio, lo è ancora meno. Non per questione di capacità, quelle non mancano a nessuno, quanto di passione e di retaggi tutti italiani. E' infatti una teoria tutta italiana quella secondo cui per poter davvero capire qualcosa di calcio devi necessariamente averlo praticato. E per quanto il calcio femminile si stia sempre più affrancando da quello maschile, raggiungendo una propria dignità, l'equazione di base resta sempre "sei donna = non puoi aver giocato a calcio = non puoi capirlo pienamente". Ma non è l'unica difficoltà. In Italia, con rarissime eccezioni, vi viene inculcato fin da bambine l'idea per cui il calcio è una roba da maschi. Per questo sviluppare un'autentica passione per il pallone diventa sempre più un aspetto personale, maturato magari crescendo, o ambientale nel momento in cui si proviene da una famiglia di appassionati (il secondo è stato il mio caso). L'altro luogo comune è che la donna media guardi il calcio solo per rifarsi gli occhi sul bell'aspetto dei calciatori. Ma il tifo è passione ed è alle appassionate vere che mi rivolgo: non permettete mai a nessuno di dirvi che non siete all'altezza solo perché siete donne, probabilmente sono gli altri a sentirsi minacciati da voi.

Tanti augui quindi a tutte le donne, alle nostre lettrici e alle tifose bianconere, con la speranza che l'Udinese vi faccia un piccolo regalo oggi contro il Torino!

Sezione: Notizie / Data: Dom 08 marzo 2015 alle 11:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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