Siniša Mihajlović, allenatore del Bologna, ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa, in vista della partita di domani tra Udinese e Bologna.

Sulle condizioni di Sansone: “Non ci sono problemi, sta bene. Poi vedremo se giocherà o meno, ma fisicamente è a posto”.

Sulla partita contro l’Udinese: “In quattro partite abbiamo fatto molti passi avanti, abbiamo dimostrato a noi stessi che se giochiamo come sappiamo possiamo essere alla pari anche con squadre sulla carta più forti di noi. Domani voglio vedere un ulteriore step in avanti, giocando a livello e con lo stesso tipo di prestazioni anche contro una squadra alla nostra portata, paradossalmente la più complicata che abbiamo affrontato è stata il Genoa, quindi attenzione a queste sfide. Se giochiamo come le ultime due partite abbiamo grandi possibilità di salvarci, ma un conto sono le parole e un conto sono i fatti. Dipende molto da noi, dal nostro atteggiamento e dal nostro modo di interpretare la gara. E’ una questione mentale, non fisica”.

Sulle prossime tre partite: “Il nostro obiettivo è quello di uscire dalla zona retrocessione. Ma per farlo bisogna iniziare a fare punti, partite come quelle di domani siamo obbligati a vincerle se vogliamo salvarci. Se pensiamo a fare una grande prestazione come contro la Juventus, il risultato positivo sarà solo una conseguenza”.

Sui gol che mancano: “Tutte le cose sono migliorabili, ma non è detto che i miglioramenti siano all’infinito, altrimenti tutti giocherebbero in Nazionale. Abbiamo grandi margini di miglioramento e lo sappiamo, perciò bisogna lavorare e credere sempre di più in quello che si fa”.

Sulla condizione della squadra: “La squadra risponde bene fisicamente. Sono passati dieci giorni dall’ultimo infortunio, tutti hanno alzato l’asticella dal punto di vista dell’intensità ed è quello che a noi ci serve”.

Sull’assenza di Pulgar: “Non credo che cambierò sistema di gioco, non è l’assenza di un giocatore che ti fa cambiare tutto. Abbiamo giocatori che possono giocare in quel ruolo, chiaramente con caratteristiche diverse. Giocherà uno tra Nagy e Džemaili, devo ancora scegliere, ma chiunque giocherà non farà rimpiangere Erick, che per noi è stato fino ad adesso un giocatore fondamentale. Lyanco? Sta bene, è recuperato pienamente”.

Sui 3000 tifosi a Udine: “Mi fa molto piacere, significa che hanno visto un atteggiamento propositivo e coraggioso dei ragazzi, che giocano sempre per vincere. Contro il Genoa e contro la Juventus il pubblico ci ha applaudito nonostante abbiamo ottenuto un solo punto. Il fatto che così tanta gente venga a Udine per noi è una grande notizia ma anche una grande responsabilità”.

Sull’Udinese: “Hanno giocatori di grande caratura, De Paul, Lasagna, Okaka, Pussetto, Mandragora, sono tutti elementi molto validi. Sulla carta meriterebbe di stare più avanti in classifica, tra il decimo e il dodicesimo posto. Ultimamente sono un po’ in difficoltà, ma ci metteranno sicuramente sotto pressione”.

Sulle 250 da allenatore in A: “Non ci guardo particolarmente, ma potevano essere di più, se non andavo due anni in Nazionale serba e non prendevo tutte quelle espulsioni... Sono contento della mia carriera, spero di allenare almeno altri quindici anni”.

Su Dijks: “Non me lo aspettavo così in forma, con Inzaghi giocava in un altro ruolo. E’ un giocatore fisicamente e tecnicamente molto forte, ma deve migliorare nelle marcature e nei cross perché lo considero un terzino di spinta. E soprattutto deve migliorare nella lingua, certe volte faccio fatica a comunicare con lui. Ma è un ragazzo molto applicato”.

Sui rigoristi del Bologna: “Non so chi siano, tutti quelli che abbiamo provato li hanno sbagliati quindi è meglio che non ce li diano... prima del mio arrivo erano Pulgar e Džemaili, quindi vedremo quando ci sarà bisogno. Se Džemaili gioca tira lui, altrimenti chi se la sente”.

Sezione: L'Avversario / Data: Sab 02 marzo 2019 alle 12:00 / Fonte: tuttobolognaweb.it
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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