Dalle colonne del Corriere dello Sport le ultime da Catania. Il tecnico degli etnei convinto di poter fare bene affidandosi al centravanti argentino

MASCALUCIA - «Mi sembra di essere nel posto giusto, al momento sbagliato, come già avvenuto più volte nella mia vita» . Una battuta di Gigi De Canio sintetizza meglio di mille parole il pensiero dell'allenatore rosso-azzurro, poco prima del delicato match contro l'Udinese. Il momento è difficile, ma il tecnico non vuole fallire questa ennesima sfida. Obiettivo salvezza nel mirino di De Canio obiettivo che passa, imprescindibilmente, dalla partita di questo pomeriggio al "Massimino" che il Catania non può sbagliare. Che si indichi come quella della svolta o come il crocevia di un'intera stagione il risultato - che immagina il tecnico rossazzurro - è l'unico che permetterebbe al suo Catania di rilanciarsi: la vittoria. E a guidare il Catania verso un successo che manca dalla partita con il Chievo sarà Maxi Lopez, lanciato proprio dal suo allenatore: «Ho trovato Maxi, come del resto i suoi compagni, con una voglia matta di riscatto. Ha molta esperienza, ha ancora voglia di fare bene e ritornare ad essere un giocatore importante. Sono le motivazioni che possono accompagnare la rinascita di un calciatore di un'intera squadra. Sono le motivazioni a fare la differenza» .

REALISMO - Quella di oggi sarà la sua quarta partita sulla panchina etnea. Sassuolo, Juventus e Napoli: quali gli errori che le hanno permesso di capire i problemi di questa squadra? «In realtà non credo di averli risolti tutti ed è difficile anche individuarli. Forse l'errore più grande è stato quello di alzare l'asticella degli obiettivi non avendo poi le condizioni necessarie per ottenerlo. Frutto della splendida scorsa stagione e il primo momento di difficoltà ha trovato impreparati tutti. Al momento, però, l'unico problema di questa squadra sono gli infortuni e la rosa decimata» . Proprio in questo senso, quanti giocatori si possono recuperare già per la partita contro l'Udinese? «Vista la situazione spero solo di non perderne altri. Scherzi a parte, per concorrere alla causa del Catania, abbiamo bisogno di giocatori al cento per cento della forma» . Nel match contro l'Udinese non si potrà prescindere dall'aspetto mentale, dall'atteggiamento, anche perché i friulani prendono molti gol nei primi minuti. «La serie A è un campionato difficile ed equilibrato. La differenza la fanno i particolari: a Catania, nonostante l'exploit della passata stagione, bisogna lottare per mantenere la categoria, ma bisogna mantenere lo spirito e l'umiltà necessario. Servono grinta e voglia di lottare su ogni pallone. Si affrontano due squadre che, per motivi diversi, sono in difficoltà, ma io devo guardare solo in casa mia e la mia squadra ha lavorato bene» .
Legrottaglie in settimana ha elogiato il lavoro di Sergio Keko, prendendolo addirittura come esempio. E' questa la strada giusta? «E' un piacere che un giocatore di 37 anni faccia dei complimenti ad un giovane. Vuol dire che le parole dell'allenatore vengono recepite, perché in questo modo si può comprendere meglio quando il tecnico si affida a ragazzi più giovani anche in partite difficili, delicate. Qui non esistono gerarchie, anzi, le gerarchie le produce l'allenamento» .
L'UNDICI ANTI UDINESE - E sarà proprio Keko uno dei protagonisti della partita contro i friulani di Guidolin: sarà lo spagnolo, insieme a Lucas Castro che dovrà ispirare la voglia gol di Maxi Lopez. Una decisione su modulo e formazione, comunque, De Canio la prenderà poco prima del fischio d'inizio: la sensazione è che il Catania scenderà in campo con un 4-3-3 che in fase difensiva si trasforma in 4-4-1-1. In difesa Alvarez e Biraghi sulle fasce, Legrottaglie e Gyomberg al centro. In mediana conferma per Izco, Tachtsidis e Almiron; in avanti, come detto, Maxi Lopez sarà supportato da Castro e dallo spagnolo Keko.

 

Sezione: L'Avversario / Data: Sab 09 novembre 2013 alle 12:40
Autore: Davide Alello
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