Il Parma di Donadoni partiva ad inizio stagione con l’obiettivo di ribadire quanto di buono fatto l’anno prima, con quel sesto posto strappato in extremis al Torino. Poi la mancata partecipazione ai preliminari di Europa League, nonostante il piazzamento ottenuto sul campo, ha scoperchiato lentamente il vaso di Pandora. Con una terribile sorpresa per l’ambiente parmigiano e tutta la massima categoria. L’esclusione dall’Europa è stata solo la punta dell’iceberg, l’inizio di una serie di vicissitudini drammatiche che hanno portato la squadra ad un ultimo posto in classifica che nell’agosto 2014, ai blocchi di partenza dell’odierno campionato, era pura utopia. Ed invece ora la retrocessione è più che mai concreta, la possibilità che il club possa sparire un’ipotesi sempre più seria. I giocatori in questi mesi si sono trovati spiazzati, sbandati, senza un punto di riferimento a cui potersi aggrappare mentre le vicissitudini societarie travolgevano tutto l’ambiente crociato. Inevitabile quindi che sia difficile giudicare in modo distaccato quanto avviene sul terreno di gioco, visto il contesto fuori dal campo e le perdite continue che hanno smontato lentamente la meravigliosa creatura messa a punto da un tecnico molto meticoloso e puntiglioso come Roberto Donadoni. Rispetto all’anno scorso manca la fantasia in mezzo al campo portata dal genio di Cassano, manca la vivacità della manovra, mancano i contropiedi rapidi che impensierivano le difese avversarie.

Ma se c’è una dote che, nonostante i risultati disastrosi ed il crollo societario, questa squadra possiede, quella è la determinazione. Il Parma nelle ultime partite è riuscito a ritrovare almeno a sprazzi l’impronta di quel bel gioco di qualche tempo fa. Cambiano gli interpreti ed i risultati sono chiaramente diversi ma la squadra non sembra disposta a lasciarsi andare senza combattere, non vuole chiudere la stagione senza aver tentato di giocarsi le proprie carte a viso aperto. Senza più nulla da perdere. È con questo spirito che ha fermato sul pareggio l’Inter a San Siro nell’ultimo turno di campionato. Quindi l’Udinese non può e non deve considerare la partita contro il Parma una pura formalità. Sarà gara vera, fino all’ultimo minuto. 

Sezione: L'Avversario / Data: Mer 08 aprile 2015 alle 10:00
Autore: Federico Mariani
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