Conquistare un posto in Europa è obiettivo prestigioso ambito da tutte le squadre, la Champions naturalmente costituisce il massimo, ma anche l’Europa League ha il suo fascino. Quando poi ci si è dentro diventa inevitabile constatare che molto si spende in energie fisiche e mentali, si avverte il fardello di appesantimenti che finiscono per gravare sul rendimento in campionato.
Se poi, come succede all’Udinese, l’impegno continentale capita in momenti nei quali l’infermeria è piena e il succedersi di partite da giocare costante, la faccenda si fa ancor più complicata. Tra questo e dire che forse è meglio farsi sbattere fuori e non pensarci più, ce ne corre. Basta pensare a quanto abbia dato sul piano dell’orgoglio e del prestigio la vittoria di Liverpool per capire che solo in campo internazionale si possono mettere a segno imprese straordinarie.
L’Udinese, incerottata e un po’ scossa per il successo buttato via con il Parma, va nella lontana Mosca a giocarsi le residue speranze di restare in corsa, misurandosi con l’Anzhi del divo Eto’o. Garantisce Guidolin che ce la metterà tutta anche per non rendere in pratica inutile il colpaccio di Liverpool. Dato per scontato che impegno e attenzione saranno attivati al massimo, resta da capire quanto effettivamente possa dare l’attuale Udinese. In effetti la squadra denuncia ancora qualche ricorrente sbavatura, alterna momenti di convincente compattezza a distrazioni fin troppo evidenti che vengono pagate a caro prezzo.
Guidolin imputa il tutto alla giovane età media e all’ancora imperfetto inserimento dei nuovi, ma si dichiara soddisfatto della determinazione di tutti e, senza piangerci troppo su, attende con impazienza di poter riavere a disposizione qualche elemento in più. Deciderà probabilmente all’ultimo chi mandare in campo a Mosca. Va comunque sottolineato che alcuni elementi sono in netto progresso, a cominciare dal “Tucu” Pereyra e da Allan, tra l’altro tatticamente molto versatili.
A Mosca sarà importante scendere in campo senza esibire timidezza e timore reverenziale, gli avversari hanno qualche
gran nome, ma non sono imperforabili in difesa. Certo è che se non ci fossero stati i due inattesi passaggi a vuoto con gli svizzeri, la partita con l’Anzhi avrebbe potuto venir affrontata con diverso spirito e convinzione. Ma non è detto, questa Udinese
resta quasi indecifrabile, talora ingenua ma anche capace di impennate improvvise. Coraggio, per restare in Europa, che costa fatica ma regala anche sensazioni uniche, occorre un’altra piccola impresa. Per poi rituffarsi con rinnovato entusiasmo nelle vicende di campionato. Si può far bene da una Domizzi in conferenza stampa parte e dall’altra.

 

 

Sezione: News / Data: Gio 22 novembre 2012 alle 11:51 / Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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