Cade il Pescara per la quinta volta in stagione, incapace di capitalizzare il bonus della superiorità numerica, e si rilancia per contro unUdinese con l'argento vivo addosso, pronta a ridisegnare le coordinate tattiche dopo aver sfiorato il crollo su una punizione-bomba di Quintero dritta sulla traversa. Ingenuità da una parte, esperienza e automatismi tattici consolidati dallaltra, con una sintesi (cervello & cuore) che ha restituito al pubblico del "Friuli" almeno una virgola delle antiche certezze.

PRIMO TEMPO - Bastano nove minuti a stravolgere il piano iniziale di Guidolin. Esce di scena al 21 il metronomo Pinzi (contrattura al bicipite) e al 30 se ne va anche Danilo, prima giallo e poi rosso in successione dopo due interventi inutilmente fallosi. L'ultimo, quello su Quintero, effettuato a pochi centimetri fuori dall'area e punito, oltre che con l'espulsione, anche con un calcio franco da posizione centrale. Vanno in battuta Weiss, che finge di caricare il sinistro, ma è lo stesso Quintero a dare la scossa con una botta da fermo che manda il pallone a centrare la traversa. E questo l'unico lampo di un primo tempo senza brividi ma Guidolin memorizza alla svelta sia i pericoli che il Pescara può portare in superiorità numerica, sia i limiti di un'Udinese lenta al decollo sulle corsie esterne. Consequenziale l'arretramento di Faraoni e Armero in una linea difensiva a quattro e il cambio di rotta alla ricerca di soluzioni offensive articolate centralmente sullasse Lazzari-Maicosuel con Di Natale consueto terminale offensivo. Proprio da Di Natale (40) arriva l'illusione del gol: punizione di Lazzari dalla destra, sponda di Armero e colpo di testa a segno di Totò vanificato da un evidente fuorigioco. Ma è il segnale che l'Udinese è comunque viva e determinata, in grado di affondare i colpi in contropiede al di là dellinferiorità numerica. Da parte del Pescara, un po in affanno nel pacchetto arretrato dove Bocchetti e Romagnoli soffrono la velocità degli avversari e accusano evidenti difficoltà quando il gioco si sviluppa rasoterra in spazi darea sempre più ristretti. Perno del centrocampo è tuttavia un Blasi che non perde un colpo, un regista guerriero tornato in gran spolvero anche dal punto di vista atletico dopo un lungo periodo di appannamento.

SECONDO TEMPO - Proprio da Blasi, ironia della sorte, arriva tuttavia l'assist che proietta in rete Maicosuel al 7 della ripresa dopo che lUdinese aveva cambiato non soltanto il passo, riutilizzando in maniera sempre più incisiva le linee esterne e traendo ampio profitto dalla presenza stranamente abulica di Weiss, peraltro schierato da Stroppa in posizione ibrida, né attaccante puro né trequartista, e dagli alti e bassi di Jonathas, privato tuttavia nei momenti più concitati di un adeguato supporto. E un Pescara, in definitiva, che non riesce a capitalizzare la superiorità numerica e che si affida quasi unicamente (18) alle soluzioni in acrobazia sulle palle inattive (colpo di testa di Nielsen sulla traversa, al termine di unazione viziata inizialmente da un fallo). Ma si diceva di Maicosuel, finalmente titolare dopo limperdonabile ingenuità di quel "cucchiaio" che è costato all'Udinese la Champions. Il gol rapinoso che ha affondato il Pescara lo ha riconciliato con la tifoseria, ma a spianargli la strada è stata soprattutto la supponenza di Balzano, preferito a Zanon, incapace di chiudere la strada al lanciatissimo Armero, incursore di sinistra: da qui la palla morbida scodellata al centro e sciabolata prontamente in rete da Maicosuel dopo la deviazione improvvida ma del tutto casuale di Blasi.
 

BRKIC 6,5 - Prosegue il trend positivo. Dà sicurezza alla difesa privilegiando la concretezza.
BENATIA 6,5 - Progressioni in fascia senza pagare pedaggio in fase difensiva.
DANILO 5 - Inutilmente falloso colleziona due ammonizioni nel giro di 17 minuti che gli costano un "rosso" sacrosanto.
DOMIZZI 7 - Un gladiatore. Detta con autorevolezza i movimenti della difesa a quattro.
PEREYRA 6 - Sempre molto disciplinato, opera in fascia curando soprattutto la fase di interdizione
ALLAN 6 - Eccede talvolta in dribbling anche quando Guidolin lo sposta centralmente nel ruolo di play a rilevare Pinzi.
FARAONI (21 PT) 6 - Si fionda in fascia anche quando non dovrebbe e Domizzi lo richiama subito all'ordine. Da quel momento lucidità e disciplina tattica.
LAZZARI 6,5 - Gestisce con intelligenza il possesso palla nelle battute finali.
ARMERO 6,5 - Padrone della fascia sinistra. Decisivo nellazione del gol.
MAICOSUEL 7 - Serpentine indecifrabili che mandano in tilt la difesa del Pescara.
DI NATALE 6,5 - Non cerca mai la giocata a sensazione e si propone in funzione delle esigenze del collettivo. Esemplare.

GUIDOLIN 7 (ALL.) - Può andare orgoglioso della sua squadra.

 

Sezione: News / Data: Lun 22 ottobre 2012 alle 11:07 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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