Lunga intervista del Messaggero Veneto al grande ex della sfida di domani tra Chievo e Udinese, quel Giampiero Pinzi che i tifosi bianconeri avrebbero voluto vedere ancora con la maglia friulana addosso.

Pinzi, avrebbe mai immaginato a luglio di giocare Chievo-Udinese in gialloblù
"No, a luglio mi aspettavo di finire la carriera a Udine, ma so bene che il calcio può cambiare da un momento all’altro".

La prima volta era andato a Verona per incomprensioni con Marino. Cosa non funzionò? E stavolta con Colantuono?
"Con Marino ero infortunato e ho pensato che in quel momento era opportuno cambiare aria per rimettermi in gioco. Devo dire che la scelta si è rivelata azzeccata e i fatti mi hanno dato ragione. Con Colantuono niente di particolare, il nostro è stato un rapporto molto schietto, lui aveva le sue scelte e io da professionista le ho sempre accettate".

Ricorda l’esordio in bianconero?
"Certo: la prima gara è stata in Coppa Uefa in casa contro il Paok Salonicco, mentre in campionato ho debuttato in un Parma-Udinese".

La sua partita più bella in bianconero e quella peggiore.
"Dopo tanti anni è difficile, nei migliori anni dell’Udinese sono stato uno dei protagonisti della squadra. Mi ricordo il primo gol che ho fatto al 90º un 2-1 sotto la nostra curva contro l’Hellas. La peggiore è stata un Udinese-Roma dove sono stato espulso dopo pochi minuti, ma anche da quegli episodi negativi uno può migliorare".

La partita che vorrebbe rigiocare?
"Lo spareggio Champions contro lo Sporting Braga".

Chievo e Udinese hanno la classifica che si meritano?
"Il Chievo come gioco meritava qualche punto in più. Abbiamo fato una partenza molto importante e adesso stiamo cercando di riprendere il cammino dell’inizio stagione e credo possa essere un anno in cui ci possiamo togliere delle belle soddisfazioni. Dell’Udinese non saprei dire".

Suo figlio gioca ancora nelle giovanili dell'Udinese, cosa le dice?
"Mio figlio deve solo pensare a divertirsi. Mi dicono che è molto bravo, io faccio finta di niente perché non voglio che lui entri in un contesto in cui può andare in conflitto con me. Lui deve fare il suo cammino a prescindere dallo sport che praticherà".

Si iImmagini un contrasto in mezzo al campo con Domizzi. Chi entra più duro?
"Maurizio l’ho affrontato sempre in allenamento e l’ho sempre ribaltato quindi non c’è bisogno di spiegazioni su chi dei due entrerebbe più duro!"

Quanto paga l'Udinese l'infortunio di Zapata?
"È un giocatore importante e la sua assenza toglie qualcosa ma non so dire nello specifico".

Il pericolo numero uno per il Chievo domenica sarà?
"Thereau è un giocatore che può fare la differenza".

E il pericolo numero uno per l'Udinese?
"Il collettivo Chievo perché ho visto i miei compagni molto carichi in questa settimana".

Lei ha vissuto due cicli, quello di Spalletti e quello di Guidolin. Quale scegle?
"Entrambi. Spalletti è stato un allenatore che mi ha insegnato tanto, ha preso l’Udinese in un momento difficile e da giocare per la salvezza ci ha fatto diventare protagonisti in Serie A fino a portarci in Champions. Guidolin è stato un altro maestro, abbiamo fatto insieme stagioni indimenticabili. Avessimo avuto più continuità e avessimo trattenuto tutti i giocatori della rosa avremmo potuto puntare allo scudetto. Era un nostro sogno ma sapevamo bene le regole del mercato e non si poteva fare altrimenti".

Quando terminerà la carriera dove si fermerà a vivere?
Dipende da che strada intraprenderò. La vita di sportivo è un po’ da vagabondo. A Udine sono stato benissimo e anche adesso la mia famiglia si trova molto bene".

Domani dopo la partita offre la cena a Domizzi se vince? E se perde paga lui?
"Con Maurizio ci vediamo tutti i lunedì e lui mi offre sempre la cena quindi comunque andrà la partita domenica offrirò io».

Un messaggio ai tifosi dell’Udinese?
"Sono stati un pezzo importante della mia vita, l’affetto che mi hanno dimostrato resterà indelebile. Non sono un giocatore da copertina, ma mi hanno apprezzato perché in campo ho sempre dato tutto".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 28 novembre 2015 alle 12:00
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @FDigilio
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