A Radio Crc è intervenuto Totò Di Natale, ex capitano bianconero e attuale presidente scuola calcio del Donatello:
Mi sto divertendo con i ragazzini, sono tornato 20 anni indietro. Nel settore giovanile di Udine mi diverto tantissimo a vedere bimbi di 6 anni correre dietro ad un pallone. Mi sono fermato a 38 anni perché è giusto dare spazio ai giovani. Dopo 21 anni di carriera ho smesso, ed è difficile per tutti all’inizio, ma a tutto c’è un inizio e una fine. 6 mesi prima di smettere avevo capito che ero arrivato alla frutta anche perché ero nello spogliatoio con ragazzini e lì capii che dovevo smettere.

Rimpianti? Negli anni in cui giocavo da prima punta forse potevo fare qualcosa di più anche nell’Italia, ma aver fatto più di 50 presenze in Nazionale mi rende orgoglioso. Contro la Spagna giocai mezz’ora e segnai e mi presi una rivincita perché sbagliai anche un rigore e ricordo che parlando con Buffon gli dissi: speriamo che il mister mi fa giocare perché avevo voglia di segnare e per fortuna segnai.

Mertens? Parlavo con mister Marino di Mertens, il belga mi somiglia molto. La sua storia è un po’ come la mia: entrambi abbiamo iniziato giocando da esterni e poi ci hanno scoperto prima punta.

Capocannoniere? Diversi giocatori se la giocheranno quest’anno e tra questi c’è Mertens. Dybala ha dimostrato di essere un grandissimo giocatore, non è una prima punta, ma quest’anno ha capito le sue qualità, un po’ come Insigne che è diventato più concreto.

Sono contento per l’Atalanta, l’allenatore è bravo e negli ultimi 2 anni è cresciuto tantissimo. L’Atalanta somiglia alla mia vecchia Udinese e anche ieri, pur soffrendo, ha portato un buon risultato a casa".

Sezione: Gli ex / Data: Sab 30 settembre 2017 alle 11:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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