Benché il calciomercato sia appena finito, alcuni giocatori sono rimasti nel limbo e continuano a cercare una società disposta a dar loro fiducia. Uno di questi è Per Krlodrup, colonna dell'Udinese tra il 2001 ed il 2005, rimasto senza contratto e dunque tesserabile anche al di fuori delle canoniche sessioni di mercato.

Il difensore danese sembra ad un passo dal Livorno ma Ippolito Gallovich, suo agente, ai microfoni di tuttomercatoweb non ha voluto fare nomi, assicurando però che il futuro del suo assistito è vicino ad un punto di svolta: "Siamo in una fase molto calda di una trattativa con un club di Serie A. Abbiamo dei discorsi avanzati con questa società, di cui però preferisco non fare il nome, e contiamo di chiudere a giorni. Il ragazzo ha come obiettivo di rimanere in Serie A, abbiamo un paio di offerte all'estero ma l'obiettivo e la precedenza è rimanere nella prima divisione italiana, che è quello a cui il ragazzo ambisce. Stiamo trattando con una società molto seria e di livello ma i contratti si fanno in due, stanno ragionando e aspettiamo una risposta".

Gallovich ha stilato anche una sorta di podio del calciomercato italiano: "E' stato un mercato un po' particolare, penso che Fiorentina e Napoli siano le società che si sono mosse meglio realizzando cifre importanti per giocatori che non avrebbero avuto più motivazioni a restare. Hanno fatto bene a realizzare e investire sui giocatori che poi hanno preso. Sono queste le squadre che si sono maggiormente rinforzate rispetto all'anno scorso. Sul gradino più basso del podio metterei la Roma, che si è mossa molto bene considerando non solo gli aspetti tecnici ma anche quelli economici. Di fronte a certe cifre, chi ha la responsabilità di gestire il bilancio di una società di calcio non può dire di no. Sono volate delle cifre incredibili quest'anno, basti pensare al Real Madrid per Bale, si rimane allibiti. Ripeto, han fatto bene a Napoli e Firenze a dare via Cavani, Jovetic e Ljajic".

Sezione: Gli ex / Data: Mer 04 settembre 2013 alle 21:20
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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