Continua a progredire il progetto Udinese Academy finalizzato allo scouting e alla formazione di calciatori giovanissimi da inserire nelle varie squadre del settore giovanile bianconero. Un programma su cui il club friulano punta molto e che ha in Cristoforo Barbato il coordinatore per la Campania. E proprio col giovane tecnico napoletano, già nello staff di Giugliano, Avellino, Cavese, Potenza e Campobasso, TuttoMercatoWeb ha fatto il punto sulle attività stagionali di questo settore.

Udinese Academy, un progetto innovativo e in crescita.
"Abbiamo ottenuto risultati lusinghieri intanto perché siamo cresciuti come numero di società affiliate, passando dalle sette dell'anno scorso alle quattordici di quest'anno. Il progetto tecnico si è evoluto e devo dire che i club sono molto contenti. Abbiamo portato molti ragazzi nel settore giovanile e stanno facendo tutti benissimo. Ora stiamo cercando di ampliare la ricerca dei giovani. Stiamo lavorando su numeri maggiori rispetto all'anno scorso quando puntavamo solo sulle società affiliate. Adesso ci stiamo aprendo anche all'esterno perché, essendo aumentato il tasso qualitativo delle nostre squadre, diventa sempre più difficile rinforzarle. Abbiamo già qualificato Under 15 e Under 16 ai play-off ed è ovvio che ci si ponga l'obiettivo di costruire rose ancora più forti per confrontarsi contro squadre come Juventus, Milan o Inter. Il livello è più alto rispetto a quello dei gironi meridionali dove, comunque, ci sono ottime squadre. Insomma, ci aspetta un'attività di scouting difficile ma, proprio per questo, stimolante. Specie per me che sono un allenatore e amo il campo".

Un bilancio personale di questo suo biennio ad Udine?
"Qui mi trovo benissimo. In questi due anni di collaborazione penso di essere cresciuto molto sia dal punto di vista umano sia professionale. Sono partito senza molta esperienza per l'incarico che mi era stato affidato. Ma poi mi sono calato in questa realtà con grande entusiasmo. Dovevo capire tanti meccanismi che mi mettessero in condizione di integrarmi quanto prima con gli altri colleghi e, fortunatamente, una grossa mano me l'ha data proprio il coordinatore nazionale, Alessandro Dozio. Mi ha aiutato a capire determinate dinamiche sulle quali andarmi ad inserire. Quest'anno ho instaurato una bella collaborazione anche col responsabile della Puglia, Domenico Fracchiolla. Lui viene da un ambito diverso visto che era il responsabile del settore giovanile del Bari e rivestiva, quindi, un ruolo più dirigenziale. Mi ha insegnato tante cose aiutandomi a crescere. Il mio bagaglio di conoscenza si è arricchito e mi sono totalmente integrato nel modello lavorativo dell'Udinese. Tutto ciò me lo porterò dentro a prescindere da quale sarà il mio futuro. Devo ringraziare i tanti amici che mi hanno aiutato in questo percorso, a partire da Daniele Petrone, dirigente del settore giovanile del Napoli che ha dato le mie referenze a Guffanti. Con Petrone, che è uno scout puro, mi confronto spesso su determinate idee. Da lui c'è solo da imparare visto che ha una grande esperienza nel settore".

Le manca la panchina?
"Sì, ad essere sincero. La proprietà apprezza il mio lavoro e vorrebbe che la collaborazione continuasse. Da un lato mi piacerebbe allenare perché sono e mi sento un tecnico, da un altro qui sto vivendo una grande esperienza professionale perché questa è una società seria ed ambiziosa, che programma e che ti dà grossi stimoli. Sono ambedue sfide affascinanti e sono combattuto. Vedremo cosa succederà. Comunque vada, spero di prendere la decisione giusta. Di sicuro anche nella mia crescita di allenatore sono stati fondamentali persone come Paolucci, Porta e Marco Rossi fino ad arrivare a Zeman, Vavassori o Galderisi".

Sezione: Giovanili / Data: Lun 01 maggio 2017 alle 17:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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