È stato un campionato all’insegna delle lezioni per l’Udinese. Normale per una formazione con tanti giovani promettenti al proprio interno. Solitamente, i baby talenti crescono sbagliando parecchio, alternando buone prestazioni a momenti difficili, nel corso dei quali sono spesso indotti all’errore. Per ogni sbaglio c’è sempre l’occasione di una redenzione sportiva. Il calcio offre sempre seconde chance. A patto di saperle cogliere.

Già, probabilmente, è questo uno dei difetti principali della banda Delneri. Nel corso dell’intera stagione, ha ricevuto sonore lezioni, ma non sempre ne ha tratto preziosi insegnamenti. Anzi, è capitato frequentemente di ricadere negli stessi vizi: cali inspiegabili di concentrazione nel corso della stessa partita, errori grossolani e scarsa lucidità nei momenti decisivi della gara. Nel girone di ritorno, molti di questi difetti sono stati corretti. La squadra trasmette un’idea di grande solidità. Non è semplice per gli avversari affrontare l’Udinese. Tutti devono preoccuparsi perché vincere non è così scontato. I bianconeri eseguono meglio la fase difensiva ed in attacco stanno arrivando i risultati dell’ottimo lavoro psicofisico svolto da Delneri durante tutto l’anno. Da formazione allungata, da alti e bassi e con frequenti colpi di testa, l’Udinese è diventata un quadrato tosto, compatto, difficilmente interpretabile ed aggredibile, molto più continuo nel corso della stessa partita. I miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti.

Eppure, c’è ancora una lezione da apprendere. Non basta essere consapevoli della propria forza per vincere. Il segreto per diventare a tutti gli effetti una grande squadra è la gestione dei momenti di crisi, che possono sempre palesarsi nel corso di una stagione. Guardando il girone di ritorno, i friulani sono saltuariamente incappati in una giornata no, senza trovare il modo per gestire la crescente difficoltà e consegnandosi ad un avversario sulla carta inferiore, ma con maggiori motivazioni. È accaduto con l’Empoli, con il Sassuolo e, da ultimo, con il Bologna. Tre sconfitte, due delle quali in trasferta ed una in casa, nel giorno di Zico. Certamente si tratta di formazioni con il bisogno di punti pesanti per ipotecare o chiudere definitivamente la corsa per la salvezza. Questione di motivazioni, sicuramente. Tuttavia, esistono modi differenti di incappare in un passo falso. Si può perdere per varie ragioni più o meno comprensibili, ma per un tifoso non è accettabile assistere ad un incontro in cui la squadra non mette mai in mostra i propri pregi, scordandosi di giocare su alti livelli. La debacle di Bologna è ancora sotto gli occhi di tutti, nonostante il pareggio interno contro l’Atalanta, che ha addolcito il morale.

Ora arriva il Crotone, squadra disperatamente aggrappata alle ultime chance di salvezza. L’Udinese ha l’occasione per dimostrare di aver perlomeno iniziato a lavorare sulla gestione delle proprie forze psicofisiche, evitando fragorosi crolli. Chissà se la lezione sarà stata appresa.

Sezione: Focus / Data: Mar 09 maggio 2017 alle 16:00
Autore: Federico Mariani
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