Largo ai giovani. Questo doveva essere il grande obiettivo della ricostruzione dell’Udinese 2016/17. Meno senatori o giocatori in fase calante e spazio a nuove promesse. E questa idea è stata rispettata solamente in parte. Le giovani proposte ci sono, ma non sempre trovano il giusto spazio. Alcuni, come Rodrigo De Paul, sono diventati titolari inamovibili, mentre altri sono stati impiegati poco o hanno perso il posto da titolare (è il caso di Seko Fofana, lasciato in panchina al posto di Sven Kums). C’è anche chi reclama una maglia certa o almeno un’occasione per mettere in mostra il proprio talento. A questa categoria appartengono Andrija Balić, Jakub Jankto e Stipe Perica. Al momento, i due ragazzi, rispettivamente classe 1997, 1996 e 1995, stanno cercando di ritagliarsi spazio nelle gerarchie di Iachini. Missione non semplice, visto che difficilmente il tecnico bianconero stravolgerà la formazione delle ultime gare. Eppure Andrija, Jakub e Stipe hanno le carte in regola per riuscirci.

Jankto è reduce da una stagione in Serie B con la maglia dell’Ascoli, in cui ha totalizzato 35 presenze e 5 reti. Nel corso dell’ultimo campionato ha messo in mostra un buon bagaglio tecnico. Non è un caso se il ragazzo è una delle colonne portanti delle giovanili della Nazionale della Repubblica Ceca e se il Benfica lo ha cercato durante il mercato estivo. Dopo essere stato blindato dal club, Jakub si aspetta più spazio tra i bianconeri. La panchina sta sempre più stretta a questo ragazzo.

Discorso simile per Balić. Il talento croato approdato in Friuli con la fama del campione non ha mai trovato spazio, né con Colantuono, né con De Canio, né con Iachini. Inevitabilmente sta diventando un caso. Nei pochi scampoli di partita, il ragazzo ha mostrato una tecnica non indifferente. Paga inevitabilmente l’inesperienza, ma del resto è difficile pretendere di più da un giovane con pochi minuti in campo. Meriterebbe qualche chance in più, anche se, con l’arrivo di Kums, è sempre più complicato farsi notare.

Perica, invece, ha già lasciato il segno. Nello scorso campionato stupì tutti per la freddezza sotto porta ed il grande cinismo. Risultò decisivo nelle sfide contro Atalanta e Torino, prima di essere bocciato da Colantuono al termine della sconfitta contro il Carpi. Panchina fino al termine della stagione. Poi l’ipotesi concreta di una cessione, alla fine allontanata. Il croato è stato ripescato solamente all’inizio dell’attuale Serie A, risultando determinante contro Empoli e Milan. Ora Stipe rivendica il suo spazio ai danni di Duvan Zapata, considerato titolare inamovibile, ma, numeri alla mano, meno incisivo dell’attaccante balcanico. Probabilmente prima o poi arriverà, anche se c’è il rischio di una convivenza sempre più complicata da gestire, qualora Stipe continuasse il suo trend positivo.
 

Sezione: Focus / Data: Mer 21 settembre 2016 alle 17:30
Autore: Federico Mariani
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