Torino-Udinese è anche una sfida all’insegno dell’equilibrio. Si potrebbe riassumere come l’ennesimo confronto tra una squadra offensiva ed una più difensiva, ma non si percepirebbero altre sfumature di una gara che si preannuncia estremamente complessa per le dinamiche interne.

I granata si confermano una formazione estremamente votata all’attacco. Lo dicono i numeri: 54 i gol realizzati, solamente 5 in meno della Juventus prima in classifica e ben 18 in più dell’Udinese. Cifre ragguardevoli. Tuttavia, analizzandole bene, si comprende che il Toro abbia una forte dipendenza dal “Gallo” Andrea Belotti. L’attaccante italiano ha realizzato quasi la metà delle reti dei torinesi. Si può ben comprendere che sia il fulcro della manovra offensiva. È uno dei giocatori più cercati in avanti per la sua capacità di difendere il pallone e servire i compagni di squadra. Nell’economia de gioco di Sinisa Mihajlovic è quasi indispensabile.

Tuttavia, il Torino è anche una squadra estrema. Se segna tanto, altrettanto incassa. Sono 48 i gol subiti. Tanti e probabilmente troppi per ambire ad un piazzamento europeo, vero obiettivo stagionale. “Colpa” di un assetto decisamente offensivo e di difensori più forti nel posizionamento che nell’uno contro uno. Di conseguenza, i granata faticano a gestire le imbarcate che subiscono nel corso della partita.

Dall’altra parte, l’Udinese è l’emblema dell’equilibrio. Se l’attacco bianconero non ha numeri eccezionali (36 reti), la retroguardia si dimostra molto solida rispetto ad altre squadre della stessa caratura tecnica, con 38 palloni raccolti dalla rete. L’aspetto più rilevante nel gioco dei friulani sta nella duttilità degli elementi. Non c’è un calciatore che spicca in particolare all’interno degli schemi di Delneri. Per capirci, i bianconeri non hanno un equivalente di Belotti nel proprio scacchiere. Di conseguenza, tutti risultano importanti e decisivi nella manovra della squadra. Tutti possono rivelarsi letali in attacco e determinanti in difesa. L’Udinese è un blocco unico, un quadrato difficilmente interpretabile e semplice da affrontare. Proprio questo aspetto rende la formazione friulana particolarmente ostica.

Dunque, la gara di domenica sarà estremamente complessa da leggere. I protagonisti attesi sono tanti e gli scenari possibili si moltiplicano. Prepariamoci ad assistere ad una partita all’insegna dell’imprevedibilità.
 

Sezione: Focus / Data: Ven 31 marzo 2017 alle 10:00
Autore: Federico Mariani
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