PUNTO BIANCONERO | E’ ora di mettere carne al fuoco, cara Udinese...

Se mutuassimo un termine dal gergo informatico, diremmo che l’Udinese del tempo corrente è una squadra “in Modalità Provvisoria”. Un collettivo che viaggia a regimi minimi per raccogliere il minimo indispensabile. E questo ci fa arrabbiare, perché noi vorremmo sempre che i bianconeri dessero tutto in campo, insomma, a dirla schietta, che non tirassero il sedere indietro. Purtroppo però non sempre è così. Nell’ultima partita, quella contro il Genoa al Ferraris, la squadra di Mister Velazquez ha giocato un solo tempo, il secondo. 45 minuti totali, dopo un primo tempo assolutamente da dimenticare. Problemi di mentalità? Sicuramente. Non diteci che mister Velazquez ha trasformato questa squadra, che ha fatto sì che tutti abbiano sempre fame. Non tutti i rematori remano dalla stessa parte con la medesima intensità.

Siamo così praticamente a novembre e dobbiamo dirci soddisfatti di avere raccolto al Ferraris il punto che ci fa evitare la quinta sconfitta consecutiva. Teniamo buona quella voglia di riscatto vista nella ripresa. Ora però bisognerà per forza ricominciare pure a gustare il sapore della vittoria, che anche nel calcio così come negli altri sport è l’unico ingrediente che restituisce veramente vigore a chi la incamera.

Ora l’Udinese deve provarci veramente contro Milan, che è in un momento “di mezzo” della sua stagione. I rossoneri non sono nè squadra lanciatissima nè squadra in crisi. Vivacchiano abbastanza, ma l’Udinese deve essere brava ad approfittare di questa indeterminatezza della squadra meneghina per infilarsi dritta nelle sue paure e riserve. Così chissà che il Milan non abbia a lasciar passare una Udinese che di sicuro sente maggiormente il bisogno di tirarsi a se i tre punti in casa propria.

Una vittoria contro i rossoneri sarebbe proprio un ottimo modo per rilanciare le speranze di classifica dei friulani. Serve centrare il bersaglio pieno, servono i tre punti. Altrimenti il piatto servito da questa Udinese tornerà ad essere troppo insipido ed insoddisfacente ai nostri palati che qualcosa di buono ogni tanto lo vogliono giustamente saggiare.