Il direttore tecnico Daniele Pradè durante la conferenza stampa di presentazione di mister Igor Tudor ha spiegato il perchè della scelta di esonerare Nicola: “Non è stato facile parlare con Nicola e il suo staff, esistono i sentimenti, dei rapporti, qualcuno pensa che il calcio sia una situazione fatta solo di episodi personali, non è così, è fatto di gioia e dispiaceri comuni, ho letto che alcune decisioni vengono prese con leggerezza, questo è tutto meno che leggerezza, c'è la coscienza professionale, sono due mesi che dico a tifosi e stampa che non è tempo per polemiche futili, ora bisogna stare tutti uniti per arrivare a questa salvezza, questo è il momento di farlo e serviva un elettroshock per farlo capire, mi serviva un allenatore che avesse caratteristiche forti sotto il profilo caratteriale, del temperamento, che ha già esperienza in piazze calde ed internazionali, un allenatore che ha anche delle situazioni tecniche, a me non bastano allenatori che abbiano solo il carattere, ne ho avuti in passato e hanno fatto poca strada, devono sposarsi bene con quello che abbiamo in mente. La famiglia Pozzo mi ha preso per prendere delle decisioni, giuste o sbagliate che siano, poi se avrò sbagliato verrò mandato via, ma fino ad allora farò il meglio per questa squadra. Di Tudor mi ha convinto la sua energia, il suo temperamento, il fatto che l'anno scorso abbia preso una squadra con grandissimi problemi che ora non ci sono, ma a cui serve ora un cambio di mentalità, gli chiedo forza, leggerezza, cerchiamo di arrivare alla salvezza, dietro fanno punti. È stata una cosa repentina, calcolate che è da domenica sera che non dormo, così come Gino Pozzo, Collavino, Carnevale e il paròn. Io devo andare a guardare purtroppo cosa stiamo rischiando e di cosa stiamo passando e i primi ad accorgersene devono essere i calciatori e solo il cambio stordisce i giocatori. Nessuno si aspettava il cambio, ma qui ancora non ci si crede abbastanza al pericolo che corriamo, è una cosa che è stata fatta apposta per dare l'elettroshock di cui vi parlavo che è fondamentale affinchè si rendano tutti conto dove siamo.  Mi serve ora la presunzione di Tudor, era uno di quei calciatori che mi stavano antipatici per il modo di giocare, ma mi serve ora il suo carattere, non c'è tempo per aspettare, qui devi prendere per forza in mano la situazione.

Programma con Tudor? Io voglio fare un programma con Igor su queste 11 gare, ho condiviso tutto con Gino Pozzo, ho chiesto al tecnico di dimostrare di essere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per l'Udinese, se poi nascerà un matrimonio sarò il primo a esserne felice. Quando cambi hai fatto degli errori, su questo non ci piove, ma i giocatori forti li abbiamo, siamo l'unico club in Italia con 2 nazionali argentini e ci doveva essere anche Pussetto che era tra i preconvocati. L'annata è strana, lo ripeto, sei senza tanti giocatori. Mi prendo le mie colpe e le mie scuse. C'è sempre un percorso, cambiare allenatore non è una scelta facile, ma è una presa di coscienza, non pensiate sia semplice dover pensare poi di dover andare a parlare pubblicamente dopo un altro cambio. Siamo partiti con un gruppo che non era omogeneo, abbiamo inserito giocatori capaci di fare gruppo come D'Alessandro e Behrami e per strada ne abbiamo trovati altri, come Nuytinck e Larsen, sono tanta roba”.

Sezione: Focus / Data: Gio 21 marzo 2019 alle 11:45
Autore: Davide Marchiol
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