Daniele Pradè, responsabile dell'area tecnica dell'Udinese, ha rilasciato delle dichiarazioni dopo Udinese-SPAL 3-2.

Dacia Arena con 8 risultati utili consecutivi: adesso lo possiamo dire, la scaramanzia è finita.
"Sì, possiamo dirlo, però della Dacia Arena e dei tifosi ne parlerò e ne parleremo in seguito, perché quello è un capitolo importante, un capitolo al quale bisogna dare un risalto particolare, non in due minuti; lo farò coi numeri, con le situazioni difficili che abbiamo vissuto e con quello che ci hanno dato. Di solito non faccio mai una dedica personale, però oggi, è tanto che glielo avevo promesso, la vittoria la dedico alla signora Giuliana Linda Pozzo, perché so quanto soffre, non riesce neanche a vedere le partite, e sa quanto soffro io. Perciò almeno oggi una piccola gioia ce la condividiamo insieme".

Importante il mercato di gennaio, grande impatto del solito Okaka; Sandro, infortunato, è rientrato in panchina.
"E' stata una bellissima situazione, ma purtroppo Sandro si dovrà operare: ha avuto una rottura del gomito. Domattina lo opereremo, speriamo che non sia una frattura scomposta, in maniera che il recupero sia più veloce; lo ringrazio per tutto quello che ci sta dando, sia come calciatore che come uomo, perché Sandro è un top".

E' una risposta a quelli che avevano accolto questi giocatori con scetticismo? Quanto sono stati importanti in questo finale?
"Era normalissimo e anche giusto che ci fosse questo scetticismo, perché vai a prendere un calciatore come Sandro, che veniva con dei problemi fisici e aveva almeno tre settimane di stop ancora; però non sapevamo quello che ci poteva dare in dieci, dodici, quindici partite. Poi hai preso Zeegelaar, che era parecchio che non giocava col Watford; hai preso Wilmot, che era un ragazzo giovane; hai preso De Maio, che non stava giocando col Bologna; hai preso Okaka, che anche lui era fermo da tanto; però, questo è il nostro lavoro, questo è il condividere, con un gruppo tecnico, un condividere con Gino Pozzo, un condividere con me; e noi siamo preposti a prenderci delle responsabilità".

Si sarebbe immaginato, con 40 punti a una giornata dal termine, di essere ancora in discussione per la Serie A?
"All'inizio del nostro percorso avevo nella testa tutt'altro per l'Udinese. Poi, piano piano, ti trovi dentro questo vortice brutto che è quello del pensare al baratro, alla retrocessione; e quando ti mettevi a fare i conti, anche sentendo gli altri miei colleghi e i direttori con cui mi sento sempre, tutti quanti sostenevano che a 35-36 punti c'è una salvezza matematica: così non è stato, così non è, dobbiamo ancora soffrire e stare sul pezzo. La cosa di cui sono veramente felice è che comunque tutto quello che ci stiamo prendendo sul campo è per merito nostro".

Sezione: Focus / Data: Sab 18 maggio 2019 alle 17:50 / Fonte: Udinews TV
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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