Siamo soltanto alla terza giornata di campionato. Non facciamoci prendere dal panico, dal disfattismo totale. Facciamo un respiro profondo e ricominciamo. Uniti. 

È stata senza dubbio una partenza a rilento ed è doveroso aspettarsi molto di più dai bianconeri sia in termini di atteggiamento che di identità di gioco. Troppo presto, però, per sentenze definitive. Non siamo già retrocessi, davanti a noi abbiamo una stagione intera da giocare.

Anche Guidolin nel 2011-12 partì con l'handicap di 4 sconfitte di fila. Attraverso il lavoro quotidiano seppe rialzarsi, concludendo poi con uno storico trionfo. Magari non sarà questo il caso, perché oggi non in rosa ci sono giocatori del calibro di quelli che ci portarono in Champions dieci anni fa ma bisogna comunque provare ad essere fiduciosi. Almeno inizialmente. Poi ci sarà tutto il tempo (se dovesse servire) per criticare anche aspramente le scelte estive. Chi ci segue da anni (società compresa) sa che su questo punto non ci siamo mai tirati indietro.

Lamentarsi e basta ora come ora però non porta a nulla. La squadra è stata in gran parte rinnovata, sono arrivati 15 nuovi giocatori, 4 dei quali all'ultimo giorno di mercato. Nella maggior parte dei casi parliamo di giovani alla primissima esperienza in Italia, prospetti tutti da scoprire. Definirli scarsi in partenza, alcuni dei quali senza averli mai visti all'opera, è ingiusto. Serve tempo per inserirli nei meccanismi di gioco, per trovare loro la giusta collocazione in campo. Il lavoro da fare è ancora tanto, come ha spiegato mister Sottil ed è per questo che servono pazienza ed equilibrio. Non disperiamoci ora, non esaltiamoci qualora dovessero arrivare un paio di vittorie. "Non fuit in solo Roma peracta die" dicevano i latini. Nemmeno un'Udinese competitiva si costruisce dall'oggi al domani.

Non sono d'accordo con coloro i quali affermano che il materiale messo a disposizione dalla società sia il più scadente degli ultimi dieci anni. Dopo l'addio di Becao e Arslan, dopo aver fatto cassa con Udogie e Beto, Gino Pozzo ha deciso di puntare sui giovani, una scelta che rispecchia quella che da sempre è stata la politica societaria. Ovviamente non sono arrivati campioni, nè talenti assoluti (per quelli serve tutto un altro tipo di investimenti, cosa che a Udine lo sappiamo non essere fattibile) ma di giocatori possibilmente futuribili, da far crescere nel prossimo triennio.

Okoye, qui per fare il vice di Silvestri, è un portiere del '99 dotato di grande fisicità ed ottima tecnica. Kristensen. classe 2002, è un difensore di grande prospettiva che vanta già una solida esperienza a dispetto della giovane età. Tikvic è un '04 di cui gli scout parlano parecchio bene. Ferreria, 2001, è un laterale che offre equilibrio e una buona tecnica palla al piede. Zemura, altro 99', è un esterno di buona gamba che se impara a difendere può essere utile. Il basco Zarrraga, sempre '99, e Camara, '03, sono due centrocampisti che hanno margini di crescita. Stesso discorso per Quina, '99 anche lui e alla prima esperienza a così alto livello. Lucca è un '00 al debutto in A e sono sicuro che i suoi gol li farà. Brenner, altro '00, appena rientrerà dall'operazione potrà iniziare ad esprimere quelle qualità che lo avevano contraddistinto in MLS. I soli Kabasele e Camara possono vantare una carriera più solida alle loro spalle e l'esperienza necessaria per incidere da subito. Pajero, arrivato soltanto il 1 settembre, può rivelarsi un altro giocatore molto interessante, argentino classe ’98, che nel 2023 ha segnato 4 gol in 10 partite al Boca dopo l'avventura negativa con maglia del Middlesbrough. Davis, anche lui arrivato quasi a tempo scaduto dall'Inghilterra, è una punta dalla fisicità davvero importante. 

Troppe scommesse? Può darsi ma pensare a prescindere che siano tutte perdenti è sbagliato. Qualcuno di questi faticherà, non vi è dubbio, ma qualcuno anche ingranerà e riuscirà ad esprimere subito il proprio potenziale. Ancora non li conosciamo, diamogli almeno una chance.

Trovo più corretto dire che manca, quello sì, un vero leader (l'assenza prolungata di Deulofeu è pesantissima per una squadra come la nostra) e un attaccante che garantisca un certo numero di gol. Che uno come Pereyra ora come ora starebbe comodissimo.

Per il resto c'è tempo, riaggiorniamoci tra un paio di giornate quando avremo più chiaro quello che è il valore di questa Udinese. Ora lavorare a testa bassa perché solo attraverso il lavoro e l'unità d'intenti si può raddrizzare questo inizio deludente e dare nuovo slancio ad una stagione che è ancora tutta vivere. Lo scorso anno partimmo benissimo, tra i complimenti di mezza Italia e i sogni d'Europa, per poi concludere male. Quest'anno speriamo avvenga il contrario, che questo possa essere un campionato in crescendo e non in calando.

Sezione: Focus / Data: Mar 05 settembre 2023 alle 07:08
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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