94esimo, Londra. Atterramento di Zuniga in area, abbattuto da Fellaini, calcio di rigore per il Watford di Mazzarri: Deeney va dal dischetto, non ha pietà, 3-1, United dello Special One Mourinho sconfitto e popolo del Watford in delirio. Udine. 94esimo. Gobbi mette in profondità per Castro: palla in mezzo per Cacciatore che beffa Karnezis da pochi passi. Delusione e fischi al Friuli.

Due finali diversi, tra Londra e Udine, dove da una parte si festeggia per aver battuto lo United dei galattici mentre dall'altra si resta per l'ennesima volta delusi per una sconfitta maturata in secondo tempo dove si è scelto di non giocare e di difendersi e basta. Due squadre e due realtà diverse, la Premier e la Serie A, ma con lo stesso proprietario, la famiglia Pozzo.

Qualcuno si è stupito perché ai piani alti a Udine tutto tace? Normale, perché la partita che contava ieri alla holding non era di certo quella del tramezzino della Dacia Arena, come preferiscono chiamare il Friuli. Non aspettatevi che siano delusi, che si strappino i capelli perché i clivensi alla fine ci hanno bastonato, e non accadeva da anni, e perfino sbeffeggiato con l'esultanza irrispettosa sotto la tribuna di Cacciatore. Il motivo per festeggiare, e magari anche per stappare qualche bottiglia di champagne, è più a nord. 

In questo calcio moderno, fatto di tanti soldi ma di pochi sentimenti, è normale che ognuno si faccia i propri interessi. Bisognerebbe avere però il coraggio di ammetterlo. Se Londra è migliore di Udine, se, da imprenditori, l'affare giallo-nero è più ghiotto, se, dopo tanti anni di Udinese, c'è la voglia di puntare forte su un'altra realtà alla ricerca di nuovi stimoli, basta dirlo, senza rancore tra l'altro. Perché per questa famiglia che ha fatto tanto per l'Udinese, ottenendo risultati che forse resteranno irraggiungibili, la riconoscenza c'è e da parte dei friulani anche il rispetto e l'intelligenza di capire una scelta. Invece si continua ad aggirare l'ostacolo, tra proclami e tante parole.

E noi? Ormai però lo abbiamo capito da tempo da soli: siamo una succursale. Qualcuno mi dirà che ci hanno mandato Kums e Penaranda e che è una fortuna che ci siano gli Hornets, come più di qualche volta è stato detto alla tv di regime (quando? E' tutto su nastro non preoccupatevi). Certo, sono due ottimi giocatori e ben vengano altri così, ma è il progetto che manca alle loro spalle. Perché sia il belga che il venezuelano sognano la Premier, come gli è stato promesso, ed è giusto così. Quale giocatore, che dovesse scegliere tra il Watford e l'Udinese, sceglierebbe il bianconero? Da una parte il campionato ricco, la metropoli stimolante, il progetto ambizioso, dall'altra il vuoto tecnico e un progetto che tira a campare. 

Tocca essere realisti e fa male. Fa male ancora di più perché siamo e resteremo innamorati di questa squadra e di questi colori e non tradiremo mai la nostra fede, né per successi tanto meno ancora per soldi. 

 

Sezione: Focus / Data: Lun 19 settembre 2016 alle 10:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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